Covid, Bolsonaro in lacrime per l’inchiesta sui pass vaccinali: «Perseguitata la mia famiglia»

4 Mag 2023 19:17 - di Francesca De Ambra
Bolsonaro

A giudicarlo dalla stazza e dalla sua aria da duro uno non si aspetta di sentirlo parlare con il groppo in gola. Eppure è accaduto. E forse gli ascoltatori di Pânico, trasmissione radiofonica di Jovem Pan, neanche credevano che quella voce commossa, tratti persino singhiozzante, fosse quella di Jair Bolsonaro. Proprio così: in un’intervista al programma, l’ex-presidente del Brasile parlava delle sue paure sul vaccino anti-Covid e di come abbia sofferto per i dubbi sulla validità del pass vaccinale della moglie Michelle, sospettata di frode. Gli agenti hanno persino scattato una foto della sua scheda vaccinale. «Una persecuzione», ha lamentato. E spiega che sua moglie si era ammalata proprio sulla via del ritorno in Brasile. «L’anno scorso ha avuto di nuovo una crisi e il medico ha detto che era colpa del vaccino», ha ricordato Bolsonaro.

Bolsonaro si commuove durante una diretta radiofonica

L’ex-presidente si è poi soffermato sulla situazione della figlia minorenne: «Quando Anvisa (l’Agenzia brasiliana di vigilanza sanitaria, ndr) ha detto che avrebbe autorizzato il vaccino ai bambini tra i 5 e i 12 anni, ho chiamato e ho detto: “Ma ci sono possibili effetti collaterali, tra cui palpitazioni, dolore toracico e fiato corto, e nel caso la raccomandazione è di cercare un medico. Cosa potrebbe fare un medico per contrastare la mancanza di respiro?” Mi hanno risposto che non lo sapevano. Quindi ho deciso che mia figlia Laura, di 12 anni, non avrebbe preso un vaccino che è ancora sperimentale».

In bilico la sua partecipazione al vertice sovranista in Portogallo

Il passaggio dedicato alla famiglia è stato quello che ha commosso Bolsonaro fino alle lacrime. «Perché mi emoziono? Possono avercela con me, nessun problema, non con mia moglie, mia figlia», ha concluso. Proprio l’indagine sui falsi certificati Covid può avere effetti sul vertice mondiale delle destre, fissato e i prossimi 13 e 14 maggio in Portogallo. L’incontro, organizzato dal movimento Chega, prevede tra i suoi ospiti di maggior richiamo l’ex-presidente brasiliano, ma la sua partecipazione è in forse, dopo che Il giudice Alexandre de Moraes ha autorizzato il sequestro del passaporto dell’ex capo di Stato.

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