Covid, la Procura chiede di archiviare Conte e Speranza. I virologi: “Ci sono le responsabilità politiche”
La procura di Brescia ha chiesto al Tribunale dei ministri di archiviare l’inchiesta nei confronti dell’ex premier, Giuseppe Conte, e dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, indagati a Bergamo per omicidio colposo ed epidemia colposa per la gestione delle prime fasi del Covid. A darne notizia è l’agenzia di stampa Adnkronos, citando “fonti legali”. La richiesta motivata della procura segue gli interrogatori dello scorso 10 maggio quando i due esponenti politici si erano difesi davanti al Tribunale dei ministri. I giudici hanno ancora qualche settimana di tempo per decidere. Anche nell’eventualità dovessero accogliere la richiesta della Procura e, dunque, mettere fine all’iter giudiziario, resterebbero comunque da sciogliere i nodi della gestione politica, sulla quale insistono anche esponenti del mondo scientifico, all’epoca tirato in ballo per giustificare i lockdown.
Silvestri: “I fautori del lockdown per il Covid si assumano le responsabilità politiche”
“Scusate la durezza, ma chi ha imposto” la “bufala” che i lockdown anti-Covid avessero basi scientifiche, “a suon di catastrofismo e bullismo social (politici, burocrati della scienza, giornalisti, etc), deve assumersi le sue responsabilità, tanto quanto gli spargitori di panico sui vaccini e i tifosi di pseudo-cure miracolose (idrossiclorochina e ivermectina in primis). Perché non c’è alternativa: o impariamo sul serio dagli errori di questa esperienza, o la prossima volta andrà ancora peggio”, ha scritto oggi su Facebook il virologo Guido Silvestri della Emory University di Atlanta, Usa, a capo del board internazionale dell’Istituto Spallanzani di Roma.
Il post del virologo su “numeri cinesi e scienza bulgara”
In un post intitolato “Numeri cinesi e scienza bulgara”, l’esperto è partito dalla nuova ondata di contagi in corso in Cina, alimentata dalle varianti XBB, che “arriverà, secondo molte stime, a 65 milioni di casi per settimana a fine giugno”. “Eppure – ha sottolineato Silvestri – il numero ufficiale totale dei morti Covid in Cina da inizio pandemia rimane a quota 5.272, pari a un decimo di quelli dell’Ungheria, che ha meno di un centesimo della popolazione cinese. Sono i famosi ‘numeri ufficiali’ cinesi, quelli a cui non crede più nemmeno Calandrino, ma che certi esperti modellisti hanno usato, anche in articoli ad alto impact factor, per ‘dimostrare’ che con lockdown draconiani (o dragoniani, visto che si parla di Cina) si fermava la diffusione del virus”.
Se la scienza diventa una foglia di fico
“Da tempo credo che quegli articoli, e quei modelli assurdamente promossi da ‘ipotesi’ a ‘dati scientifici’ – ha ricordato il virologo – siano il vero peccato originale della gestione politica del Covid a base di restrizioni. Gestione in cui la risposta scientifica vera e propria (vaccini, antivirali, etc) era a malapena tollerata. Perché, come abbiamo scritto cento volte – ha proseguito Silvestri – un conto è raccomandare i lockdown come misura disperata e dolorosa per una situazione di emergenza in cui non ci sono armi contro il virus (come io stesso feci a marzo 2020), e un conto è definire certe misure come voce della scienza”.
Bassetti: “La Commissione d’inchiesta sul Covid indaghi le scelte politiche”
Una settimana fa la questione delle responsabilità politica nella gestione del Covid era stata posta, nuovamente, anche da Matteo Bassetti. Rispetto alla Commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid, il direttore della clinica di Malattie infettive dell’Ospedale policlinico San Martino di Genova aveva sottolineato in un’intervista al Giornale d’Italia che l’organismo «deve andare a guardare unicamente ciò che è successo politicamente: tutte le scelte. Dal lockdown troppo lungo, alle scuole chiuse. Passando per le mascherine». «Io, chi debba presiedere la Commissione d’inchiesta Covid, non lo so e non è mio compito. Ma credo sia una buona idea – aveva aggiunto – quella di andare a guardare che cosa è successo».