Dal Qatargate alla Coppa del mondo di rugby: così Doha cerca di rifarsi (a sorpresa) una verginità
Dal Qatargate con le valigie piene di soldi distribuite agli eurodeputati del Pd fino alla Coppa del mondo di rugby League 2025, Doha cerca di rifarsi una verginità dopo lo scandalo che ha visto protagonista il Paese pizzicato a corrompere i decisori europei della sinistra nella speranza che chiudessero un occhio, anzi tutti e due, sui diritti umani violati.
Il Qatar ha pensato bene, quindi, di candidarsi, un po’ a sorpresa, per ospitare la Coppa del mondo di rugby League 2025 dopo che la Francia ha rinunciato all’inizio di questa settimana.
La nazione del Golfo, che non ha una squadra o una classifica mondiale, e non ha mai giocato una partita internazionale, è uno dei quattro paesi a manifestare interesse a organizzare l’evento, insieme a Nuova Zelanda, Fiji e Sudafrica.
L’International Rugby League si sta dando da fare per preservare il torneo, che potrebbe ancora essere ritardato o cancellato, dopo che gli organizzatori francesi hanno ammesso di non essere in grado di soddisfare le garanzie finanziarie richieste dal governo francese laddove, invece, il Qatar ha fondi finanziari smisurati.
Il presidente dell’Irl, Troy Grant ha confermato: “Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse da Nuova Zelanda, Fiji, Sudafrica e Qatar. Dobbiamo ancora fare valutazioni in merito alla loro fattibilità, sono solo onesto su chi ci ha contattato. Mi conforta il fatto che ci sia interesse per il nostro sport e per la nostra Coppa del Mondo. Quanto siano reali o fattibili alcune o tutte queste opzioni, dobbiamo ancora fare queste valutazioni”.
L’interesse del Qatar, che Grant ha affermato comprende due approcci che combinano finanziamenti statali e pubblici, continua sulla via dell’interesse della nazione nel farsi strada nel panorama sportivo globale dopo il successo della Coppa del mondo di calcio dell’anno scorso con tutto lo strascico di polemiche per i problemi sorti sui diritti umani. E sebbene improbabile, la sua offerta potrebbe adattarsi alle politiche espansionistiche di uno sport che ha aperto nuovi orizzonti quando i Toronto Wolfpack sono stati accettati come i primi membri transatlantici della lega di rugby inglese nel 2017.