Elezioni, centrodestra “forza 7”: l’unico effetto vincente è quello della Meloni
Il centrodestra si aggiudica le elezioni amministrative del 2023 calando un settebello che schiaccia la sinistra nella ridotta di Vicenza. La coalizione fa il pieno dei Comuni capoluogo aggiudicandosi i ballottaggi di Ancona, Massa, Pisa, Siena, Terni a Brindisi e trionfando al primo turno a Catania. A queste città potrebbero aggiungersi a breve anche Trapani, Ragusa e Siracusa, tanto per limitarsi ai capoluoghi. Un successo netto, senza ombre, che dimostra la vitalità dell’alleanza anche in una competizione, come quella del ballottaggio che, causa l’alto tasso di astensionismo, non sempre le è stata favorevole. Non così questa volta. Fondatissima, dunque, la soddisfazione nelle dichiarazioni degli esponenti della maggioranza. «Non esistono più roccaforti della sinistra, Ancona rappresenta un risultato storico», è il commento a caldo di Giorgia Meloni.
Il centrodestra si aggiudica 6 ballottaggi più Catania al primo turno
«Non c’è che dire: un ottimo effetto-Schlein», ironizza, invece, in un tweet Matteo Salvini appena comincia a profilarsi la vittoria del centrodestra. Il leader leghista, che era stato ad Arcore per incontrare Berlusconi anche per ragionare di elezioni europee, sottolinea soprattutto il risultato di Ancona, unico capoluogo di regione al voto. Al pari di Brindisi, la città è stata espugnata dal centrodestra. «Di risultato straordinario che rafforza il governo», parla invece Antonio Tajani, vicepremier e coordinatore nazionale di Forza Italia. Dichiarazioni improntate a grande soddisfazione arrivano anche dai centristi. Sugli scudi ancora Ancona. «Una vittoria storica in una città simbolo della sinistra che conferma ancora una volta la forza della coalizione di governo», puntualizza Maurizio Lupi.
La soddisfazione di Foti e Malan
Per il leader di Noi Moderati, il successo odierno è «la dimostrazione che gli italiani ci invitano a proseguire nella realizzazione delle riforme e del programma di governo». Dal canto suo, Fratelli d’Italia mette l’accento sulla «sonora sconfitta» del Pd. «Aveva ragione Elly Schlein quando diceva che nessuna l’ha vista arrivare, in particolare gli elettori», ironizza Lucio Malan. Per il capogruppo di FdI al Senato, l’«effetto Schlein piace tanto al mainstream ma meno agli elettori che appena hanno la possibilità di votare preferiscono l’effetto Meloni. L’unico davvero vincente». Analogo concetto esprime il suo omologo alla Camera Tommaso Foti. «FdI e il centrodestra – sottolinea – si confermano credibili e affidabili, alla faccia dell’effetto Schlein che a quanto pare sta condannando il Pd a un precoce quanto inevitabile dissolvimento».