Emilia Romagna, martedì il Cdm. Musumeci: “Tutta l’Italia a rischio”. Il governo guarda oltre l’emergenza

18 Mag 2023 17:22 - di Federica Parbuoni
emilia romagna

Non “se”, ma “quando”. A chiarire che nessuno in Italia può ritenersi al riparo da quanto sta avvenendo in Emilia Romagna è stato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, spiegando con estrema franchezza che tutto il nostro territorio nazionale è esposto alle conseguenze del cambiamento climatico e che metterlo in sicurezza richiederà “almeno dieci anni di tempo” e “risorse inimmaginabili”. Dunque, sul tavolo del governo, che si è immediatamente attivato per le zone colpite dalle alluvioni di questi giorni convocando anche un Cdm per martedì, non c’è solo l’emergenza, ma una prospettiva strategica per costruire finalmente un piano complessivo di prevenzione di fronte alle calamità naturali.

Musumeci: “Non dobbiamo chiederci se, ma quando. L’Italia va messa in sicurezza”

“Dopo aver visto queste immagini, nessuno potrà più chiedersi se accadrà dalle mie parti, deve chiedersi quando accadrà, perché quello che è accaduto in Emilia-Romagna, ieri è accaduto a Ischia, nelle Marche, e può accadere dal Trentino alla Sicilia”, ha detto Musumeci, sottolineando che “ci dobbiamo abituare a convivere con il cambiamento climatico”. “Mettere in sicurezza il territorio in tutta Italia richiederà un impegno di almeno dieci anni di tempo, con risorse inimmaginabili, diverse decine di miliardi”, ha avvertito il ministro per la Protezione civile, sottolineando che “cominciamo con le priorità, a partire dall’accumulo dell’acqua”. Ma “le piogge abbondanti non devono farci dimenticare che il rischio siccità è dietro l’angolo”. “In Italia – ha quindi ricordato Musumeci – non si fanno dighe da decine di anni, per esempio, nelle aziende agricole si potrebbero realizzare bacini aziendali per l’accumulo dell’acqua. È un approccio diverso, che richiede una programmazione molto seria”.

Martedì il Cdm sull’Emilia Romagna

Per quanto riguarda l’emergenza immediata in Emilia Romagna, il governo ha convocato per martedì il Consiglio dei ministri. “A mente fredda tireremo le somme sugli interventi necessari”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Lo stesso presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccin, nel corso di un punto stampa congiunto con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha chiarito che ”cominceremo ad attivarci per la parte di rendicontazione dei danni dopo la messa in sicurezza di tutte le persone possibili”. Il governatore ha comunque quantificato la stima dei danni in “qualche miliardo”.

Pichetto Fratin: “I provvedimenti di immediatezza saranno notevoli”

”I provvedimenti di immediatezza saranno notevoli”, ha detto Pichetto Fratin, spiegando che la stima dei danni si valuterà “Comune per Comune” e sottolineando inoltre che ”su questo terribile evento c’è un tema di solidarietà complessiva che impegnerà anche il governo italiano, insieme alle nostre rappresentanze a Bruxelles, ad attivare la richiesta per il fondo di solidarietà europeo”. E un primo segnale da Bruxelles è già arrivato: esprimendo “solidarietà a tutte le persone colpite”, la Commissione europea, attraverso un suo portavoce che ha parlato con l’agenzia di stampa Adnkronos, ha fatto sapere che il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue (Ercc) “segue attentamente la situazione ed è pronto ad aiutare“.

Pronta la dichiarazione dello stato di calamità in Emilia Romagna

Intanto martedì in Consiglio dei ministri sarà dichiaro lo stato di calamità e “si risponderà ai primi interventi”. “Sono già stati annunciati il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie”, ha spiegato Pichetto Fratin, ribadendo la stretta collaborazione con le istituzioni locali sia per far fronte all’emergenza sia nella “filiera della gestione del territorio”. Il tema della necessità di una “risposta strutturale” per evitare emergenze come quelle che hanno investito l’Emilia Romagna è tornato nelle parole di tutti i ministri, i quali, ciascuno per la propria competenza, hanno confermato che l’impegno del governo è complessivo.

Lollobrigida: “Dobbiamo evitare un danno permanente all’economia”

“Il danno è incalcolabile, non è valutabile perché l’evento è in corso, lo potremo calcolare nei prossimi giorni e per questo facciamo il Consiglio dei ministri martedì prossimo”, ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sottolineando che “dobbiamo fare un lavoro che ci permetta di rispondere, in maniera strutturale. Nel frattempo stiamo cercando di trovare le risorse idonee ad affrontare l’emergenza per salvare vite e più cose possibili, per arrivare almeno a una cifra base per rispondere nell’immediato”. “Io credo però – ha aggiunto – che poi gli interventi dovranno essere di altra natura per un danno permanente all’economia e credo che lo Stato debba agire non solo per dare una compensazione economica, in queste circostanze va data anche una compensazione di natura psicologica agli imprenditori affinché continuino un domani a coltivare e non cambino mestiere, perché quello per noi sarebbe un danno strutturale”.

L’impegno di tutti i ministri per dare risposte

Anche Daniela Santanché ha chiarito che “come ministro del Turismo ci sono”. “Il governo c’è ed è presente e capisce tutta la drammaticità della situazione, poi con più calma dovremo capire che cosa è successo, quali sono i danni e quali sono gli interventi da fare. Abbiamo molte strutture turistiche che sono state danneggiate e noi – ha chiarito – faremo la nostra parte”. È stato poi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a spiegare che “stiamo monitorando anche la situazione delle strutture sanitarie”. “Abbiamo sentito le strutture sanitarie locali e – ha aggiunto – siamo a disposizione per ogni tipo di supporto ulteriormente necessario”.

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