Emilia Romagna, nuovi allagamenti nella notte. Il Comune di Ravenna dispone altre evacuazioni
Nella notte nuovi allagamenti in Emilia Romagna, in particolare nella zona di Ravenna. La frattura fra Reda e Fossolo ha sovraccaricato il Canale emiliano-romagnolo e tutta la rete secondaria dei canali consortili, con l’acqua che ha invaso parti significative delle campagne: allagamenti a Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna.
Emilia Romagna, ordine di evacuazione immediata all’alba
«Ordine di evacuazione immediata, alla popolazione e alle aziende di – Villanova di Ravenna – Filetto – Roncalceci interessate da possibili fenomeni di allagamento». È quanto si legge sul profilo Facebook del Comune di Ravenna in un aggiornamento delle ore 7. «Le persone che non hanno possibilità di andare da amici e parenti si rechino alle aree di accoglienza allestite al Cinema City Ravenna, via Secondo Bini 7 e al Museo Classis di Classe, via Classense 29 Si sta procedendo ad inviare dei pullman nelle frazioni interessate. Passare parola. Limitare al massimo gli spostamenti. Anche il resto della popolazione segua gli aggiornamenti di protezione civile per possibili allagamenti anche in altre parti del territorio comunale su www.comune.ra.it e social del Comune e del sindaco», viene riferito nella comunicazione.
Tremila interventi dei carabinieri tra Bologna, Ravenna, Rimini
Oltre tremila sono stati gli interventi eseguiti dai carabinieri in Emilia Romagna per assicurare il soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo degli ultimi giorni: milleduecento nella provincia di Bologna, oltre 500 nella provincia di Forlì-Cesena, millequattrocento nella provincia di Ravenna, un migliaio in quella di Rimini.
L’esperto: “Condizioni simili già nel 1994 e nel 2000”
«La depressione non riesce a fluire da ovest verso est, seguendo il normale flusso della circolazione atmosferica, e ciò ha generato sulla Romagna questa enorme quantità di pioggia»: così Silvio Gualdi, senior scientist al Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), che partecipa al programma Copernicus di previsioni stagionali. al Corriere della Sera. “L’altro fattore che contribuisce a rendere questo evento eccezionale è il riscaldamento globale: un’atmosfera più calda contiene una maggiore quantità di vapore acqueo che, quando si verificano queste condizioni meteorologiche, è quindi in grado di produrre molta più pioggia”, dice ancora Gualdi. Che aggiunge. «Le attuali condizioni estreme sono simili a quelle che portarono all’alluvione del Po nel 1994 e nel 2000. Quindi non possiamo affermare che sono eventi mai visti prima ma il cambiamento climatico amplifica la loro frequenza e intensità».