“Fazio è costato alla Rai 100 milioni di euro”. E non è vero che si ripagava con la pubblicità

16 Mag 2023 10:39 - di Luisa Perri
Fazio, Rai

Fabio Fazio si pagava da solo con le pubblicità il contratto con la Rai? Neanche per sogno. Da alcuni giorni, sui social, monta il lamento delle vedove faziose. Eppure, in tempi non sospetti, correva l’anno 2017, l’esperto del settore telecomunicazioni Francesco Siliato, sul Sole 24 ore, interveniva sui costi faraonici di  “Che che tempo che fa”. E spiegava che non è come la raccontano ora orfani di Fazio e Littizzetto. 

Partiamo dalle uscite per la Rai: la trasmissione di Fazio «potrebbe aver raggiunto in 5 anni il costo record di 100 milioni di euro», secondo la stima del Codacons. «In base agli ultimi numeri contenuti in un esposto del Codacons alla Corte dei Conti, Fazio avrebbe percepito 2,2 milioni di euro all’anno a titolo di cachet personale e 10,6 milioni di euro tra costi di produzione e diritti sul format Che tempo che fa pagati dalla Rai alla società Officina srl, di cui Fazio era proprietario al 50%».

No, Fabio Fazio non si ripagava i 100 milioni dalla Rai con gli spot

E ora veniamo alle presunte mirabolanti entrate della trasmissione, ottenute grazie agli inserzionisti pubblicitari.  «Sui costi l’errore – spiegava 6 anni fa l’esperto Siliato – è non considerare i costi condivisi: impianti, personale amministrativo, valore dei marchi e la ripartizione sui programmi a più alta attrattività commerciale delle perdite generate dagli obblighi di servizio pubblico». All’epoca il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, il renziano Michele Anzaldi era molto scettico sui mirabolanti incassi per viale Mazzini. E partiva dalla cifra ufficiale fornita all’epoca dai vertici Rai, di 615 mila euro a puntata.

«Per capire se la previsione di 615 mila euro di incassi pubblicitari a puntata e’ fondata – notava Anzaldi – è necessario che la Rai faccia una vera operazione trasparenza. Questi incassi sono netti o lordi? Mi spiego meglio: i contratti pubblicitari prevedono una provvigione del 15% alla Sipra/Rai Pubblicita’ e circa il 25% ai centri media. Se dai 615 mila euro vanno scorporate queste cifre, l’incasso quasi si dimezza».

Anzaldi: “Non è vero che viale Mazzini ci perde”

«Va considerato, inoltre, che Rai Pubblicità negli ultimi anni ha portato avanti aggressive strategie di sconti, anche con riduzioni fino al 90%: quella previsione di 615 mila euro a puntata che quota di sconto prevede?». «Anche dal lato dei costi – proseguiva ancora Anzaldi – quantificati in 450 mila euro a puntata, andrebbero forniti chiarimenti. La cifra indicata, infatti, riguarda le spese vive di produzione, tra cui il compenso corrisposto a Fazio, alla sua costituenda società di produzione e il costo per i diritti».

Non a caso, oggi, lo stesso Anzaldi ribadisce al Giornale: «Che l’addio di Fazio si riveli un danno economico per la Rai lo vedremo. Di certo la tv pubblica ha tutte le risorse e tutte le possibilità di sfruttare al meglio la fascia oraria lasciata da Fazio». È quello di cui sono convinti anche i nuovi vertici di viale Mazzini.

 

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