Fiaccolate in tutta Italia in memoria di Barbara Capovani. Gli psichiatri: “Mai più violenza in corsia”
Fiaccolate nelle piazze di tutta Italia in memoria di Barbara Capovani, la giovane psichiatra uccisa barbaramente all’uscita dell’ospedale Santa Chiara di Pisa da un ex paziente affidatogli dalla magistratura. Reparti ospedalieri illuminati e anche una borsa di studio per giovani medici intitolata alla sua memoria.
Fiaccolate in tutta Italia in memoria di Barbara Capovani
Dalla sua città a Palermo, da Bolzano a Messina, da Torino a Roma, è un pullulare di iniziative per dire basta alla violenza in corsia. E accendere i riflettori su un pericoloso fenomeno in crescita. Non sufficientemente monitorato. Si tratta di manifestazione promosse dagli Ordini Provinciali dei Medici e della Società Italiana di Psichiatria (Sip), con il supporto di altre società professionali e scientifiche. Con un unico obiettivo: sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sul tema della violenza nei luoghi di lavoro della sanità.
In Calabria luci accese nei reparti di salute mentale
In Calabria ci saranno luci accese l’intera notte del 3 maggio in tutti i servizi della Salute mentale. “Per commemorare una collega morta per il suo lavoro e ‘illuminare’ l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro per gli operatori della salute mentale”. A Milano i medici si ritroveranno a piazza della Scala. A Pisa, sempre domani, l’ordine dei medici di Pisa presenterà anche una borsa di studio intitolata a Barbara Capovani. Alla presenza del presidente nazionale della Federazione dell’ordine dei medici, Filippo Anelli.
Biondi: viviamo una situazione drammatica
“L’omicidio di Barbara – osserva la presidente della Società di psichiatria, Emi Biondi – ci ha aperto definitivamente gli occhi di fronte a una condizione drammatica. Che ognuno di noi vive quotidianamente in prima linea e a ogni livello nei contesti di cura. Le nostre strutture, così come quelle della sanità in genere, sono diventate luoghi di pericolo e di angoscia. Una situazione non più accettabile”.
Il ricordo del marito: “Eri così piccola e coraggiosa”
Ieri sulla sua pagina Facebook il marito Michele Bellandi ha voluto ricordare Barbara con un ritratto commuovente. “Eri cosi piccina, ma in realtà un vero gigante. Entravi in punta di piedi nella vita degli altri e gliela cambiavi per sempre. Il tuo coraggio e il tuo intuito, la tua voglia di aiutare ti rendevano in grado di capire le situazioni e trovare soluzioni sempre e per tutti. Cosi in un attimo diventavi un punto di riferimento”. E ancora: “Nessuna minaccia, nessuna offesa, ti scalfiva. Non agivi mai per interesse personale. Ma solo con l’idea e la preoccupazione di far star bene i tuoi pazienti, proteggere i tuoi colleghi, appunto con l’idea di ‘fare la cosa giusta'”.
Pisa, le misura del comitato per l’ordine e la sicurezza
Intanto il Prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, ha incontrato l’assessore regionale al Diritto alla Salute ed alla Sanità, Simone Bezzini, nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato sul tema della sicurezza delle strutture sanitarie presenti nel territorio provinciale. Un’occasione per confermare l’intensificazione delle misure di vigilanza nei confronti delle strutture sanitarie. Con particolare attenzione a quelle ritenute più a rischio. Al rafforzamento del controllo e della prevenzione da parte delle Forze di Polizia si accompagna l’intensificazione, da parte delle aziende sanitarie, dell’attività di vigilanza privata.
FdI: aumentare i posti letto nelle Rems
Da Diego Petrucci, consigliere toscano di Fratelli d’Italia, viene una triplice richiesta: ii trasferimento del reparto di psichiatria dal Santa Chiara a Cisanello di Pisa. L’aumento di posti letto nelle Rems, le strutture dove i malati psichiatrici vengono mandati a scontare le pene inflitte dai tribunali. E la creazione di posti letto per pazienti psichiatrici minorenni. “Ci sono tante persone condannate a scontare una pena che non possono essere messe in carcere perché psichiatricamente fragili. Ma che, a causa della mancanza di posti nelle Rems, rimangono a carico degli psichiatri, delle famiglie o comunque sono a piede libero. Sono 70 in lista d’attesa nelle Rems toscane”.