Fisco, Leo: “Lavoriamo per detassare le tredicesime, nella delega fiscale è già previsto”

3 Mag 2023 8:45 - di Luciana Delli Colli
tredicesime

Il governo lavora per rendere strutturali tutte le misure che portano più soldi nelle tasche dei lavoratori, dall’esenzione dei fringe benefit a un sempre più incisivo taglio del cuneo fiscale, che è obiettivo di legislatura, fino alla detassazione delle tredicesime, già presente nella delega fiscale e sulla quale l’esecutivo è al lavoro per trovare le coperture. A parlarne è stato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, durante l’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Il governo al lavoro per il taglio delle tasse sulle tredicesime: è già previsto nella delega fiscale

La tassazione scontata per le tredicesime ”è una cosa che già c’è nella delega (di riforma fiscale, ndr) che dobbiamo sperimentare e vedere come costruire”, ha spiegato Leo, sottolineando che il taglio delle tasse sulla tredicesima consentirebbe di ”mettere più soldi in tasca agli italiani nell’ultimo mese dell’anno, dove dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo”. La linea resta sempre quella della responsabilità e, dunque, la base di partenza è “valutare con le risorse”. Il segnale, però, c’è ed è chiaro.

Dal segnale sulle tredicesime a quello sui fringe benefit. Leo: “Vogliamo renderli strutturali”

Come chiaro è stato il segnale sui fringe benefit, gli strumenti di welfare con cui le aziende possono offrire un’integrazione alle entrate dei dipendenti. Il decreto varato il Primo maggio innalza da 258 euro a a 3mila euro il plafond che il datore di lavoro può mettere a disposizione del dipendente per aiutarlo a sostenere spese come le bollette elettriche. ”Pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata”, ha spiegato Leo, ricordando che ”se il datore di lavoro dà fringe benefit per le bollette elettriche, dà delle erogazioni liberali fino a 3mila euro, il lui le deduce e il dipendente ne ha un beneficio in busta paga”.

La necessità di razionalizzare deduzioni e detrazioni

Leo, in audizione, si è soffermato anche sui passi necessari per liberare risorse per un fisco più vantaggioso, a partire da una razionalizzazione degli strumenti. Per trovare le risorse necessarie alla riforma dell’Irpef, ha spiegato, bisognerà incidere sulle tax expenditure, a partire dalla ”voce più rilevante”: i crediti d’imposta. ”Oggi – ha ricordato – abbiamo 227 crediti che cubano circa 36 miliardi di euro, su questi penso si possa fare un intervento di pulizia per fare in modo di mettere le risorse che vengono risparmiate a servizio della riduzione dell’Irpef'”. ”Oggi abbiamo 43 deduzioni, si può fare un po’ di potatura per vedere quali hanno senso e quali possono essere eliminate”, ha chiarito Leo, aggiungendo che poi ”dovremmo incidere sulle detrazioni” che sono 47. Per realizzare la riforma dell’Irpef, ha proseguito, ”bisognerà lavorare sugli scaglioni, quindi gradualmente” a partire dal 2024 per ”portarci a tre scaglioni rispetto e tre aliquote”.

Il nodo degli extraprofitti e il tema dell’evasione

E “risposte positive” posso arrivare anche ”dagli extraprofitti”, dalla “nuova costruzione della normativa che ha ampliato la platea dei soggetti che devono applicare questi tributi”. “Abbiamo visto che purtroppo non ha colto nel segno il meccanismo basato sui flussi Iva, perché rispetto agli 11 miliardi (previsti, ndr) sono entrati solo 2,8 miliardi. Abbiamo un differenziale di 8 miliardi, questa forse è una preoccupazione, vedremo come e se bisogna coprirla”. Quanto all’evasione, poi, Leo ha spiegato che “laddove c’è la cosiddetta evasione per necessità, fermo restando che bisognerà applicare sanzioni rilevanti in caso di omessa dichiarazione e frode, si possono applicare le sanzioni amministrative ma non quelle penali”. Ma, ha chiarito, la decisione sarà presa dal Parlamento.

Osnato: “Bene il viceministro Leo, ridurre la pressione fiscale è la meta che ci siano prefissati”

“L’audizione del viceministro Leo ha chiarito ulteriormente come la riforma fiscale del governo Meloni sarà una tessera determinante del mosaico economico-sociale che il centrodestra ha in programma per lo sviluppo della Nazione. Semplificazione, sburocratizzazione, rapporto paritario tra fisco e cittadino, fiducia nelle imprese e soprattutto minore pressione fiscale: questa è la meta che ci siamo prefissati per il futuro degli italiani”, ha commentato il deputato di FdI e presidente della Commissione Finanze alla Camera, Marco Osnato.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *