Giorgetti zittisce la sinistra: “Incredibili le polemiche per aver dato più soldi e risposte alle chiacchiere”
Poche parole e fatti oggettivi: soldi in più che i lavoratori si ritroveranno in busta paga: il ministro Giorgetti risponde alle polemiche intavolate da sinistra e sindacati prima, durante e dopo la discussione e l’approvazione del Dl lavoro, approvato ieri in Cdm. Il decreto legge lavoro, ribadisce il titolare del dicastero dell’economia, «è la risposta concreta alle chiacchiere». Speculazioni e pretesti cavalcati soprattutto dalla Cgil di Landini, al tavolo della consultazione come in piazza, che non interrompono il cammino intrapreso dal governo di centrodestra. E che, afferma Giorgetti in queste ore, va avanti con decisione: «Continuiamo sulla strada responsabile della crescita – ribadisce infatti il ministro – concentrandoci sulle emergenze sociali».
Dl Lavoro, Giorgetti: con il taglio al cuneo fino a +100 euro in busta paga
Giorgetti non commenta le polemiche, ma enumera i fatti. «Il taglio del cuneo contributivo in busta paga, che arriva fino al 7%, produrrà un aumento nella busta paga dei dipendenti stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media», sottolinea il ministro, precisando a chiare lettere come e perché il «decreto legge lavoro è un aiuto reale contro il carovita». Chiarendo sul punto, approcci e metodo seguiti dal governo in carica: «Investiamo sui lavoratori e sulle famiglie», soggetti deboli che pandemia, crisi occupazionale, economia e recessione hanno fin qui messo a dura prova.
Giorgetti: «Il dl è una risposta concreta alle chiacchiere. Avanti sulla strada della crescita»
E allora, «circa 4 miliardi di euro vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023, all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio», spiega Giorgetti. Non solo. Entrando nel merito del provvedimento, il ministro spiega che la misura appena varata contiene uno «sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori. Viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro. Mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila».
Il ministro: «Fringe benefit esentasse fino a 3.000 euro per dipendenti con figli»
Il decreto legge lavoro inoltre «prevede 142 milioni nel 2023 per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori. Si tratta di una misura che punta, come ribadito, a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi», aggiunge Giorgetti. Che poi argomenta sul punto, chiarendo che con il provvedimento «è stato inoltre approvato dal governo un pacchetto di misure per il lavoro che attivano la riforma del reddito di cittadinanza e incentivano all’assunzione». La misura, peraltro, prevede anche «il rifinanziamento del fondo per riduzione della pressione fiscale prevista dalla scorsa legge di bilancio».
«Incredibili le polemiche per aver dato più soldi»…
Dispositivi e norme che vanno nella direzione del sostegno e del rilancio. E che disintegrano le polemiche strumentali impugnate da sinistra e sindacati in queste ore. Recriminazioni sulle quali Giorgetti ha osservato: «È incredibile come possano esserci polemiche dopo un provvedimento che ha messo soldi in più nelle tasche degli italiani. Abbiamo raddoppiato e triplicato il taglio al cuneo fiscale. Per noi questa è la priorità». Aggiungendo – se gli argomenti e i numeri esposti non dovessero bastare – in conclusione: «Lo spread è diminuito. Abbiamo i conti a posto. Oggi abbiamo dato un grande sconto fiscale soprattutto ai lavoratori dipendenti più in difficoltà. Spiace per la sinistra, ma con noi al governo va tutto bene»…