Giù le mani dagli Alpini, Crosetto alla vigilia del raduno di Udine: un esempio di solidarietà e generosità

13 Mag 2023 13:05 - di Chiara Volpi
Crosetto

Alpini: «Un punto di riferimento per solidarietà e generosità, oggi come ieri…». In una lettera pubblicata sul quotidiano Messaggero Veneto, il ministro della Difesa Guido Crosetto, che domani sarà ad Udine insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rinnova ammirazione e rispetto nei confronti delle Penne Nere, bersagliati dalle polemiche seguite lo scorso anno a ridosso del raduno a Rimini delle truppe da montagna altamente specializzate dell’Esercito Italiano a Rimini. E sottolinea: «Ho indossato anch’io il cappello con la penna. E prima di me, mio nonno e mio padre. Lo considero un simbolo di appartenenza e di orgoglio, e lo conservo come una preziosa “reliquia”. Qualcosa da rispettare e onorare. Per questo – aggiunge quindi il ministro – ho gradito moltissimo l’invito del Presidente Favero a partecipare alla 94a Adunata Nazionale del Corpo degli Alpini, che riporta le Penne Nere nella città di Udine per la quinta volta dopo 27 anni».

Alpini, la lettera di Crosetto che anticipa le celebrazioni di domani a Udine

E ancora. «Una manifestazione che emana calore, senso di amicizia, convivialità. Sentimenti propri della “gente di montagna”, che ogni Alpino coltiva nell’abitudine alla disciplina. Nel fascino della prova, nella fatica che impone la montagna, negli insegnamenti appresi dalla storia: quella scritta sui libri e quella spicciola di ogni giorno. Sentimenti – prosegue Crosetto – che vivono nel cuore di ogni Alpino autentico e consapevole della propria identità. Sentimenti che tutte le Penne Nere hanno respirato nei Reparti e continuano a vivere nelle Associazioni. A dimostrazione che il patto di fedeltà con le Istituzioni e i cittadini, per un Alpino, non si esaurisce col servizio attivo, ma prosegue per tutta la vita. L’Adunata Nazionale, dunque, incalza il ministro, è tutto questo. Sintesi efficace di questo mondo, antico e moderno insieme. Fatto di senso del dovere. Sacrificio. Serietà e attaccamento alle tradizioni. Ma anche di convivialità ed amicizia. È questo il senso più profondo e nobile dell’Alpinità».

Un vigoroso colpo di spugna sulla gogna mediatica scatenata l’anno scorso sul raduno di Rimini

Parole che passano un vigoroso colpo di spugna sulla gogna ingiustificata della sinistra che li ha additati come ubriaconi. Molestatori e addirittura stupratori durante i giorni dell’Adunata nazionale a Rimini dello scorso maggio. Una strumentalizzazione infondata che ha azionato la macchina del fango prima ancora che iniziassero le indagini. Una vicenda tristemente nota, trasformata in un calderone mediatico che ha colpevolizzato tutto il corpo degli Alpini senza distinzioni. Equivocando pretestuosamente tra i termini segnalazioni e denunce. Una strumentalizzazione, quella delle femministe e dei detrattori dello storico corpo militare, che ha scatenato una tempesta sui presunti comportamenti agiti nei confronti di diverse donne, quasi tutte impiegate nel settore della ristorazione, che si è rivelato a suon di smentite.  Archiviazioni e contro-denunce, un caso montato ad arte e strumentalizzato. Un precedente da archiviare e su cui andare oltre, specie alla vigilia delle celebrazioni di domani.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi