Gli attacchi della Francia al governo italiano non vanno a segno: «Hanno problemi in casa…»

10 Mag 2023 16:01 - di Sara De Vico

«Meloni disumana». Invece di chiedere scusa per l’intemerata uscita di qualche giorno fa del ministro dell’Interno Darmanin, Parigi rilancia. Ma l’Italia non intende cadere nella trappola inseguendo i cugini d’Oltralpe sul terreno della rissa. Anche perché la Francia, nella sua difesa nazionalissima dei confini, non brilla per coerenza. Una volta accusa Palazzo Chigi di essere disumano e “inaccogliente”, un’altra dà lezione di pugno di ferro.

Nuovo attacco scomposto della Francia contro Meloni

Questa volta a lanciarsi contro il governo italiano sul dossier migranti è stato Stéphane Séjourné, portavoce di Reinassance, il partito del presidente  Emmanuel Macron, in caduta libera nei sondaggi dopo il braccio di ferro sulle pensioni. L’estrema destra italiana, che evidentemente secondo monsieur Séjourné siede a Palazzo Chigi, sarebbe responsabile di fare da modello all’estrema destra francese. Poi l’attacco diretto al premier. «Meloni fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace», ha detto il pupillo di Macron, citato da Le Figaro.

Meloni: non ci utilizzino per i loro problemi in casa

Da Roma sono in tanti a commentare. Il premier, in visita a Praga, non si lascia trovare impreparata. “Se ho scritto a Macron? No. Non mi interessa cosa pensano i francesi, ma gli italiani sul mio operato”. E ancora: “Io credo che si utilizzi la politica degli altri governi per regolare i conti interni. Non mi sembra una cosa ideale sul piano della politica e del galateo, però ognuno fa le scelte che vuole fare”.

Fazzolari: ora Parigi sia coerente e collabori

Gli attacchi francesi alla svolta migratoria del governo italiano (iniziati con l’incidente diplomatico sullo sbarco della Ocean Viking) per di più  appaiono schizofrenici. Lo sottolinea, non senza ironia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. «È una buona notizia se i membri del governo francese e gli esponenti del partito di Macron cominciano a dire che vogliono che l’Italia fermi l’immigrazione illegale di massa. Fino ad ora hanno sostenuto l’opposto, e cioè la bizzarra tesi secondo la quale l’Italia era tenuta a far entrare chiunque e poi farsi carico dell’accoglienza. Un importante cambio di passo della Francia».

La proposta italiana per fermare le partenze illegali

Detto questo ora Parigi dovrebbe agire di conseguenza, provoca Fazzolari. «Confidiamo che saranno ora coerenti. E non ostacoleranno più le politiche italiane di contrasto agli scafisti e alle ong ideologizzate. E anzi sosterranno in Europa la proposta italiana di una politica europea volta a fermare le partenze illegali dal nord Africa».

Lollobrigida: hanno problemi in casa, meglio ignorarli

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sposta l’attenzione sulle difficoltà interne del governo Macron. «Hanno tanti problemi che pensano di risolvere distraendo l’opinione pubblica francese con una “baruffa” comunicativa con l’Italia. Non credo sia il caso di dargli spago», taglia corto. «Mia mamma mi ha insegnato che se sei nel giusto e vieni provocato da qualcuno è segno di maturità evitare la rissa. E alle mamme si dovrebbe dar sempre retta…».

Rampelli: le ostilità non aiutano nessuno

«Italia e Francia devono lavorare insieme, sono unite da uno stesso destino», commenta Fabio Rampelli. Gli esempi non mancano: dalla  decine di miliardi investiti dalle aziende italiane e francesi alle centinaia di migliaia di lavoratori francesi dipendenti da imprese italiane e viceversa. E ancora  la necessità di dialogo con il Mediterraneo e l’Africa. «Decisamente più sentita a Roma, Parigi e Madrid che non a Berlino e Stoccolma», aggiunge il vicepresidente della Camera. «Chiunque governi in queste nazioni non può eludere le affinità e i destini comuni. Dovrà dialogare, costruire, condividere. Le ostilità penalizzano le rispettive comunità e indeboliscono l’Europa».

Salvini: toni inaccettabili e offensivi

Matteo Salvini è meno morbido e affida a Twitter il suo commento lapidario. «Toni inaccettabili e offensivi. La Francia non può dare lezioni a nessuno. Portino rispetto al governo italiano». Così il leader leghista incredulo di fronte all’ennesima bordata dei cugini d’Oltralpe. Preoccupati da una presunta pressione crescente dei migranti ai confini con l’Italia. Tesi smentita dalle associazioni che operano sul confine, che negano l’escalation.

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