«Repubblica – ha commentato ancora Gasparri – parla di fiction e di “ministri ridotti a fare i figuranti”. Quando invece le fiction sono quelle che promuove Repubblica da decenni, con tante notizie che poi si rivelano condizionate da un pregiudizio e da una faziosità che da sempre caratterizza quel giornale. Solo offese e veleno, non avendo argomenti per criticare un governo che fa per il salario dei lavoratori quello che la sinistra, tanto cara a Repubblica, non è riuscita a fare. I soloni perderanno e Repubblica – ha concluso il senatore azzurro – lo conferma, anche nel costante declino della sua diffusione».
Il Cdm del Primo maggio irrita Repubblica. Gasparri: “Non sanno che dire e dispensano astio”
Il video in cui il premier Giorgia Meloni, ieri, ha spiegato la scelta di convocare il Consiglio dei ministri nella data simbolica del Primo maggio per approvare importanti provvedimenti per il mondo del lavoro, a loro volta spiegati nel filmato, ha dato fastidio a Repubblica, che ha sostenuto che quel video «porta la fiction a Palazzo Chigi», con tanto di «ministri ridotti a figuranti». Insomma, per Repubblica Meloni avrebbe proposto un prodotto di fantasia, sebbene di lì a pochi minuti tutto quanto anticipato è stato tradotto in azione di governo. «Non sapendo cosa dire nel merito – ha commentato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri – spuntano sul sito di Repubblica commenti velenosi e astiosi al video diffuso dal presidente del Consiglio».
Repubblica innervosita dal video di Meloni: “Fiction”
L’articolo in questione, infatti, dribbla completamente il tema dei provvedimenti adottati e anche quello della data scelta per approvarli: è costruito come una sorta di recensione cinematografica. E non ci vuole un esperto per capire quale sia l’obiettivo: far passere l’idea che il gesto del governo sia stata mera rappresentazione. Così l’«inedito», nella narrazione – questa sì – di Repubblica, non è più il fatto che un Consiglio dei ministri abbia approvato il Primo maggio misure che conferiscono più soldi in busta paga ai lavoratori, ma che il premier sia stata protagonista di «un piano sequenza degno de Il Divo di Sorrentino».
Il veleno contro i ministri
«Incedere didascalico e familiare, doppio petto lungo smanicato e t-shirt bianca, effetto grembiule da lavoro – appunto -, e oltrepassa tre porte, fino all’ultima. La quarta. Che però è chiusa. Lo spiegone delle misure è terminato, ora si tratta di passare all’azione. “Buon Primo maggio a tutti”, augura Meloni. Che aggiunge ispirata: “E ora al lavoro”. E qui la scena è pura meraviglia», si legge nell’articolo, che prosegue spiegando che dietro quella porta chiusa c’è «l’intero esecutivo seduto, i ministri al loro posto». Pronti a fare la loro parte per i lavoratori italiani? Macché, «ridotti a fare da figuranti allo spot orchestrato per rubare la scena al Concertone», sentenzia Repubblica.