
Imballaggi, Fdi-Ecr: “Italia penalizzata. La Ue non può cambiare le regole del gioco in corsa”
Scontro a Strasburgo sugli imballaggi. Fa discutere la nuova norma Ue sull’impacchettamento. Che punta alla conversione del sistema di imballaggi dall’attuale riciclo – in cui l’Italia è leader- al riuso. Un provvedimento che ha animato un forte dibattito in commissione Ambiente del Parlamento europeo. Come sottolinea in una nota l’europarlamentare dell’Ecr, Pietro Fiocchi. “Così facendo, l’esecutivo comunitario cambia in corsa le regole del gioco. E manda alle ortiche gli investimenti dei nostri imprenditori”, protesta il relatore di minoranza del dossier. La Commissione europea, infatti, ha deciso adesso di intervenire per obbligare gli Stati membri a mettere in campo delle azioni vincolanti. “Per l’Italia rappresenta un problema. La nostra industria è molto forte nel settore del riciclo. Il contraccolpo economico di questa normativa colpirà l’Italia più di altri paesi”, denuncia Fiocchi.
Imballaggi, la protesta dell’Ecr: la nuova norma ci penalizza
“La Commissione Ue – spiega l’europarlamentare del gruppo dei conservatori – vorrebbe che gli imballaggi contenessero una quantità minima di materiale già riciclato. E spinge verso il riuso a scapito del riciclo. Senza considerare i risultati delle nazioni più virtuose. Come l’ Italia che è leader in Europa come tasso di riciclo”. Stesso discorso per le bioplastiche, prima osannate o oggi messe al bando. “L’Italia si è adattata alla normativa. E ha convertito la produzione in bioplastiche. Ora si cambia di nuovo. Il legislatore deve dimostrare serietà. Non si possono cambiare le regole ogni cinque anni”. Dopo aver fatto importanti investimenti, gli imprenditori italiani si troveranno ora costretti a riorganizzare tutto.
Le regole devono essere coerenti, graduali e sostenibili
“Le norme devono essere coerenti e le misure adottate graduali e sostenibili”, incalza Fiocchi. “Noi lavoriamo per un approccio meno idealistico e più razionale, ma purtroppo all’Eurocamera non abbiamo la maggioranza “. Inoltre l’eurodeputato ricorda che Commissione Ue ed Europarlamento sono vicini alla scadenza. Motivo per il quale affrettano i tempi per l’approvazione di norme, che avrebbero bisogno di una maggiore riflessione. “In Commissione ambiente – spiega ancora Fiocchi – stiamo lavorando per limitare le derive estremiste di una certa parte della sinistra europea. Che purtroppo qui è in maggioranza.
Non esiste solo l’ambiente, ma le ricadute economiche e occupazionali
Un’altra questione fondamentale riguarda la valutazione dell’impatto economico. Che la norma green avrà sul sistema produttivo ed occupazionale. “Come legislatori europei, è nostro dovere occuparci non solo dell’ambiente. Non ci possiamo arrendere a una cieca deriva di tipo ideologico. Ma dobbiamo valutare la realtà nel suo complesso. Abbiamo visto le ripercussioni, ad esempio, sulla normativa sul divieto del piombo. Lo hanno vietato sulla benzina e tutta l’Europa si è adatta diligentemente alla normativa. Ma non siamo stati in grado, poi di contrastarne le conseguenze negative. Penso al settore dei serramenti che ha subito importanti ripercussioni. Il combinato disposto delle norme – conclude il parlamentare dell’Ecr – si trova in più punti ad essere contraddittorio. Fino ad arrivare al paradosso che le norme licenziate dall’Eurocamera sono, in partenza, non applicabili. La sostenibilità non deve essere solo ambientale. Ma anche economica ed occupazionale”.