Infermità mentale, pronta la proposta di legge: stop alle scorciatoie per ottenere sconti di pena

26 Mag 2023 13:04 - di Alfredo Antoniozzi (*)
infermità mentale

Domani parlerò a Cagliari al congresso nazionale della Società italiana di psichiatria. Parlerò della mia proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. Sono grato ai vertici della Sip per avermi concesso questo onore. Seppure sia difficile spogliare le due cose, parlerò come deputato della Repubblica e non come esponente di una parte politica.

Infermità mentale, il caso dell’omicidio Capovani

La questione dell’infermità e della seminfermità mentale è venuta ancora di più fuori alla ribalta un mese fa, con l’omicidio della dottoressa Capovani a Pisa. Ma ci sono paradossalmente casi ancora più eclatanti. Uno di questi si registra a Genova dove il 1 maggio 2022 Alberto Scagni ha ucciso barbaramente la sorella Alice. Scagni è stato periziato. Gli è stato riconosciuto un vizio parziale di mente sulla base di un disturbo di personalità, per come recita la sentenza a sezioni unite della Cassazione del 2005 che la mia proposta di legge vuole superare. Non è psicotico, non è schizofrenico. Da un po’ di tempo si è messo , in vista del processo, a scrivere lettere deliranti alla madre. Improvvisamente. Così come improvvisamente i suoi legali lo hanno abbandonato.

Si chiede correttamente giustizia

Nei mesi scorsi diceva di aspettarsi (a fronte di un reato che prevede l’ergastolo) una decina d’anni di pena. Ci sono due parti civili in questo processo. Una, rappresentata dai genitori, è patrocinata da un legale che è il compagno di vita di una parlamentare di estrema sinistra e punta alla non punibilità di Scagni e alla incriminazione contestuale di due agenti di polizia e una psichiatra che non sarebbero intervenuti tempestivamente. L’altra parte civile è rappresentata dal marito di Alice Scagni che chiede correttamente giustizia.

Non finisca in sceneggiata il processo Scagni

Il processo Scagni rischia di finire in una sceneggiata napoletana con l’impunità dell’omicida. A questo io dico di no. Così come dico di no all’attuale normativa. Ci vuole la discriminante psicotica prevista dalla nostra legge. Solo La psicosi altera il rapporto con la realtà. Ci sono tantissimi disturbi psichiatrici nella popolazione. Li chiamiamo così ma un tempo erano abitudinari L’ansia, le condizioni di stress, la depressione. Non sono certo causa di infermità. Altri disturbi, da quelli di personalità al disturbo bipolare, senza componente psicotica non significano “ follia “. È giusto dirlo e  ribadirlo. Per questo è importante portare a casa una nuova e giusta legge. Per garantire giustizia. E per evitare impunità.

(*) Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

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