La Schlein in braccio all’operaio supera perfino lo scivolone dell’armocromista: l’ironia social la travolge
Ai più irriverenti, Elly Schlein che lascia la fabbrica di Castellammare in braccio all’operaio ha ricordato molto da vicino il finale di Ufficiale e Gentiluomo, in cui Richard Gere e Debra Winger escono di scena trionfali e felici. Ai più nostalgici, invece, il gesto improvvisato dal 44enne caporeparto di Fincantieri, ha richiamato alla mente il ben più illustre precedente tra Roberto Benigni ed Enrico Berlinguer. Un solo fatto li accomuna: la certezza che, comunque la si voglia leggere, l’operaio che ieri ha preso in braccio la Schlein e improvvisato il siparietto, ha raggiunto in meno di 24 ore i livelli di popolarità della ormai insuperabile armocromista.
Schelin e l’operaio in blu classe operaia
E dire che, proprio dopo le polemiche e le critiche seguite (anche da casa Pd) alla famigerata intervista rilasciata a Vogue, la segretaria dem in fase di restyling di look e partito, aveva deciso di cambiare rotta. Di uscire dalla ztl e svoltare un po’ più decisamente a sinistra, senza ripassare per le vetrine del centro. Invece… Invece accade che, nel tour elettorale in Campania per le amministrative, a sostegno dei candidati sindaci, a Castellammare di Stabia la Schlein inciampa nell’operaio che la riporta, di botto, nel vortice dell’armocromia e della bagarre polemica che solo di recente ha travolto la segretaria del Pd.
Elly e l’armocromia, una questione irrisolta…
La vicenda si tinge di blu – la tonalità della giacca che il caporeparto di Fincantieri ha gentilmente donato a Elly – dimostra, una volta di più, che la querelle dell’armocromia – e tutti gli strascichi polemici che si porta dietro – è tutt’altro che chiusa. Anzi: proprio quell’incontro, quei gesti, e i commenti che ne sono seguiti, testimoniano e e rafforzano una distanza, e uno scollamento tra il partito e quello che una volta era lo zoccolo duro del suo elettorato. La Schlein è impacciata. Imbarazzata.
Dopo lo scivolone dell’armocromista, la presa in braccio dell’operaio
A tratti appare forse anche un po’ frastornata. Ci vogliono citazioni cinematografiche e strizzatine d’occhio modaiole, perché la numero uno del Nazareno – in visita pre-elettorale alla classe operaia per incontrare i trenta di Fincantieri che si sono iscritti al partito dopo la sua elezione – riesca a calarsi nel ruolo. E, soprattutto a mettersi nei panni dei suoi elettori in fabbrica.
Schlein e l’operaio, l’ironia social imperversa
Così, dopo le sollecitazioni e i flash, proprio l’operaio che, seppur col sorriso e in un clima gioviale, sorprende la Schlein prendendola in braccio mentre sfoggia la divisa d’ordinanza a favore di fotografi e telecamere, con gesti, parole e un meta-linguaggio che sferza canoni politici e cliché sociali, senza accorgersene catapulta di nuovo una disorientata Elly nel girone infernale dell’armocromia. E l’ironia social, neanche a dirlo, impazza.
Stoccatine e battute, Elly in blu non convince…
Così, tra una stoccatina e una battuta sagace, c’è chi ricorda a “Elly in blu” che più che una questione cromatica o armocromatica, che dir si voglia, «quest’operaio non ha capito che con lei premier l‘aumento in busta paga se lo sarebbe sognato»… E chi, tentando di dispensare consigli e suggerimenti in spiccioli, rilancia: «Penso che la Schlein avrebbe dovuto prendere in braccio l‘operaio: in questo modo il siparietto avrebbe trasmesso un potente messaggio politico». Ma tant’è: l’uscita di scena in braccio al caporeparto di cui indossa la giacca da lavoro blu, è degna del finale di Ufficiale e gentiluomo. Con buona pace di deontologia anti-sessista e aspiranti armocromisti…