“La Stampa” ci ricasca e rimedia un’altra smentita: stavolta la fake è su Fitto e il Pnrr
La Stampa ci ricasca e attribuisce a un ministro frasi sul Pnrr che poi vengono smentite dal diretto interessato. Lo schema è lo stesso di quanto già visto con il titolare della Difesa, Guido Crosetto. Stavolta però il caso riguarda il ministro Raffaele Fitto, che il dossier Pnrr lo ha in capo direttamente. “Nell’articolo apparso oggi sul quotidiano La Stampa, relativo al mio intervento ieri al Festival della giustizia penale a Modena, vengono riportate frasi e sintesi che io non ho pronunciato. A partire dal titolo, che fa riferimento all’inutilità dei fondi alle infrastrutture e allo smantellamento del Pnrr”, ha chiarito Fitto.
Il Pd ci sguazza, nonostante la smentita
Il titolo dell’articolo era “Pnrr da rifare, basta soldi alle infrastrutture” e ha dato la stura a tutto un coro di esponenti di sinistra, Pd in prima fila, che invocavano “serietà”, “verità”, interventi in Parlamento. Come sempre, non è bastata la smentita a far rientrare la “fake” e le grida: La Stampa ha replicato a Fitto sostenendo che “le sue frasi sono riportate in modo assolutamente corretto”; il Pd, per il tramite del responsabile economia Antonio Misiani, ha sentenziato che “sarà sbagliato il titolo, ma il senso delle dichiarazioni del ministro Fitto è chiaro: il Pnrr va buttato via e riscritto perché l’Italia è e rimarrà non in grado di realizzare i progetti del Piano. Bandiera bianca, dunque”. Insomma, hanno deciso loro cosa Fitto pensa e voleva dire.
Speranzon: “Pd surreale, Fitto ha già smentito”
“Surreale e bizzarra la richiesta del Pd di un’informativa in Aula del ministro Fitto alla luce di quanto dichiarato da lui stesso a La Stampa, non fosse altro perché quelle parole non sono state mai pronunciate”, ha commentato il vicepresidente vicario di FdI al Senato Raffaele Speranzon, ricordando la smentita del ministro. “È evidente che il Pd sta cercando di creare una polemica sul nulla, sull’ennesima fake news del giornale La Stampa”, ha proseguito Speranzon, ricordando in particolare la “fake clamorosa” sul sottosegretario Giovan Battista Fazzolari che, secondo il quotidiano, avrebbe voluto far “insegnare a sparare a scuola”.
La Stampa abbonata alle smentite
Anche allora il caso si rivelò una clamorosa bufala, con tanto di smentita non solo da parte di Fazzolari, ma anche di chi era presente nell’occasione in cui il sottosegretario avrebbe avanzato l’ipotesi. Poi, tra gli altri, c’è stato il caso Crosetto. E prima ci sono stati i casi su Mattarella e Draghi, Meloni e Piantedosi e quelle su Meloni isolata in Europa. E, insomma, chi ne ha più ne metta. Sempre con le relative smentite (anche dei fatti), ovviamente. Ora, siamo di nuovo di fronte a “un caso che non esiste e che forse serve al Pd per distogliere l’attenzione sul crollo continuo dei consensi. Altro che effetto Schlein, qui l’unico effetto – ha concluso Speranzon – è quello delle fake news che i dirigenti cavalcano pur di parlare di altro”.