Le Figaro promuove la Meloni e sconfessa Macron: «È la Francia, non l’Italia, a trovarsi isolata»
In un colpo solo Le Figaro, in un editoriale a firma di Nicolas Baverez, boccia il presidente Macron e plaude all’azione del governo Meloni. Lo fa citando i provvedimenti presi fino ad oggi e i successi ottenuti in campo internazionale. «È la Francia di Emmanuel Macron, e non l’Italia, a trovarsi isolata politicamente in Europa e a mostrarsi come l’uomo malato del continente». Una stoccata che è solo uno dei colpi inferti dall’editoriale intitolato “L’Italia di Giorgia Meloni o Fratelli d’Europa“.
Il plauso di “Le Figaro” al governo Meloni
Dopo aver elogiato i primi «cento giorni senza errori» del governo Meloni e il suo «percorso senza sbagli», il quotidiano francese Le Figaro torna dunque a tessere le lodi dell’esecutivo italiano, portando nuovi e importanti riconoscimenti. Vertici e bilaterali, mercati rinfrancati e un nuovo slancio restituito all’economia, risultati che smentiscono le Cassandre che “prevedevano”la rottura con l’Ue e l’isolamento.
«Roma dà nuovo slancio al Made in Italy»
«Roma vuole ridare un nuovo slancio al Made in Italy». Questo, allora, il titolo di un articolo pubblicato su Le Figaro dedicato al ddl sul Made in Italy. «Era un argomento centrale della campagna di Giorgia Meloni: valorizzare il Made in Italy nei territori e nel mondo. Ed è proprio per questo che ha intitolato il ministero delle “Imprese e del Made in Italy” e lo ha affidato a uno dei suoi fedeli di FdI, Adolfo Urso», sottolinea il quotidiano transalpino. Il provvedimento che sarà esaminato nei prossimi giorni dal Consiglio dei ministri, scrive sempre la testata parigina, punta a dare un nuovo slancio al Made in Italy, forza motrice della ripresa del Paese».
Le Figaro elogia del misure del governo per il rilancio industriale
Non solo. Entrando nel merito del provvedimento e della linea politica adottata dal governo di centrodestra, Le Figaro ricorda che «l’Italia detiene in Europa la seconda industria dopo la Germania. E che le sue esportazioni dovrebbero raggiungere 600 miliardi di euro nel 2023». Sottolineando contestualmente potenzialità e vigore delle misure di governo «prevedono strumenti di politica industriale come la creazione di un fondo sovrano che, al fianco di Cdp, saranno il braccio armato del ministero delle Finanze per condurre delle operazioni di rafforzamento delle medie e grande aziende». Rivelando che, «con una dotazione iniziale di 500 milioni di euro (che potrebbe salire a un miliardo di euro) per prendere delle partecipazioni di minoranza, il fondo «dovrà attrarre altri fondi per condurre delle operazioni di grande portata in settori strategici».
Dal quotidiano francese una promozione a pieni voti della strategia del governo Meloni
La sfida, scrive poi il quotidiano, «è anche quella di rispondere alla mancanza di manodopera». L’industria pertanto, rileva sempre Le Figaro, ha bisogno di 346 mila profili tecnici nei prossimi cinque anni. L’idea per difendere i prodotti italiani «è anche quella di creare un vero marchio del Made in Italy». Un riconoscimento alla strategia dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, e su tutta la linea, quello messo nero su bianco dal quotidiano francese. Una promozione a pieni voti che il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, ha commentato con soddisfazione.
Foti (Fdi): Da “Le Figaro” un altro importante riconoscimento
Un’analisi lucida e parole di apprezzamento politico, quelle della testata d’oltralpe, di cui Foti ha sottolineato e rilanciato: «Un altro importante riconoscimento al presidente Meloni arriva dalla stampa internazionale. Stavolta è il quotidiano Le Figaro ad apprezzare l’operato del governo di centrodestra che «ha sconfessato gli oracoli che prevedevano il suo inevitabile fallimento», riuscendo a rendere l’Italia «uno dei pilastri delle democrazie occidentali». Si mettano l’anima in pace le sinistre anti-italiane: i cittadini hanno scelto un governo forte. Che risponde alle loro esigenze. E garantisce sicurezza nel contesto europeo. Anche la stampa estera se ne è accorta».