Lgbt, insulti ad Arisa per l’elogio alla Meloni. La cantante: “Rinuncio al Gay Pride di Milano e Roma”
La pioggia di commenti negativi e insulti ricevuti da Arisa sui social dalla comunità Lgbt dopo le parole di apprezzamento su Giorgia Meloni hanno spinto la cantante a ritirare la sua partecipazione al Gay Pride di Milano e di Roma: era stata invitata ai due eventi dopo essere stata la madrina della kermesse nel 2022. Incredibile quanto avvenuto alla cantante in questi giorni. Ad annunciare il forfait “obbligato” è la stessa artista sul suo profilo Instagram: “Mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano; a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo. Io sarei venuta volentieri. Però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma”.
La stoccata di Arisa alla comunità Lgbt
La vicenda che sta capitando ad Arisa, costretta a difendersi dall’intolleranza di chi predica tolleranza, rappresenta un caso grave. Il bello è che l’artista stessa l’aveva messo in conto. La premier, a suo giudizio, sarà in grado di portare l’Italia ad alti livelli, aveva detto a “La Confessione”, il programma tv di Peter Gomez su canale Nove. È molto soddisfatta di lei. Aveva detto: “Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma». «Questa cosa andrà contro di me. Una volta ho fatto un discorso dicendo che la signora Meloni mi piacesse. Tutti i miei amici mi avevano sconsigliato di farlo, affermando che sarei stata additata come fascista». E’ accaduto proprio questo. Al punto che la vicenda ha avuto una “seconda puntata”. Ha dovuto, cioè, puntualizzare il suo pensiero, a “Domenica In”, con Mara Venier a fare da “garante” per lei. In verità, aveva ripetuto le stesse cose, con una premessa: «Permettimi Mara… c’è stata una sorta di misunderstanding».
Insulti ad Arisa: “Ti piace la Meloni? Sei pessima, ignorante e cattiva”
Oggi siamo alla “terza puntata” del caso Arisa. Con gli insulti che non sono cessati, semmai aumentati, e la rinuncia al pride di Milano e Roma. Nei commenti social, infatti, c’è la conferma del clima creatosi tra la comunità Lgbt e la cantante. “Ignoranza totale e cattiveria gratuita. Non meriti più alcuna considerazione perché non sei in grado di calarti in un confronto prendendo posizione come la peggiore destra che ci governa. Ti piace la Meloni? Bene, fatti usare e vai pure a cantare ai suoi comizi. Pessima. Una delusione totale”, scrive un utente sotto il post di Arisa. ”Tesoro siamo tutti liberi di esprimerci. Ma il tuo è stato un endorsement alla Meloni, del tutto inequivocabile. Non c’è nulla di male e sei liberissima di farlo. Ma non aspettarti che chi viene definito cittadino di serie B da quella politica possa sostenerti in questo”, scrive un altro utente nel servizio dell’AdnKronos.
Arisa alla comunità Lgbt: “Non condannate chi ha idee diverse. Me l’avete insegnato voi…”
‘Mi dispiace davvero tanto. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me: vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare”, aggiunge Alisa nel post. Che contiene anche una risposta alle critiche e agli insulti: ”Prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere – prosegue l’artista amareggiata -: la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre. Ciao ciao LGBTQ+ people, auguri”, ha concluso Arisa su Instagram.
Montaruli: “Inaccettabile clima di intolleranza verso Arisa”
Nel Pd tutti zitti di fronte a questo episodio di intolleranza confluito nella rinuncia al Gay Pride dove pure Arisa era amatissima. Solo da FdI si leva la voce di Augusta Montaruli: “Esprimo la mia solidarietà ad Arisa, vittima di un’odiosa e spudorata intolleranza. E’ ancora più grave, però, che l’effetto degli insulti subiti non sia stata un’onda di vicinanza nei suoi confronti ma addirittura l’invito a non presentarsi al Pride di Milano per il rischio di essere messa in imbarazzo. Come lei stessa riporta su un post di Instagram. Ritengo che gli organizzatori del Pride avrebbero dovuto tutelare Arisa e la sua performance. E invitare chi è stato intollerante nei suoi confronti a mettersi da parte”. Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha aggiunto: “Invece, ancora una volta assistiamo ad un episodio di discriminazione che esclude chi esprime il proprio pensiero; ed è ancora più grave che ciò avvenga da parte di chi ha fatto dell’inclusione la propria bandiera. Invito Arisa a non scoraggiarsi e a prendere spunto dalle parole della sua stessa canzone: non vado via!”.