Lobby della carne sintetica: il Qatar (che ha già investito 200 milioni di dollari) contro il governo italiano
Ha ricevuto una sorprendente eco mediatica negativa sui giornali del Qatar la decisione del governo Meloni di mettere al bando la carne sintetica. Alimento che, i puristi (o propagandisti?) nostrani preferiscono definire “carne coltivata”.
Il quotidiano in lingua inglese Qatar Tribune, in un articolo del 17 aprile dal titolo “Scettici della carne in laboratorio, fatevi da parte!” contesta la decisione «del governo di destra italiano» definendo la decisione orchestrata dalla« lobby delle aziende agricole» e reputandola una battaglia di retroguardia «come quella contro gli Ogm». Per il principale quotidiano del Qatar si tratta di «un’altra frontiera tecnologica estremamente promettente ostacolata da false affermazioni e fuorviante scetticismo pubblico».
La Tribuna del Qatar contesta la decisione del governo italiano
«Prima che l’Italia metta alla berlina questa nuova frontiera – scrive Amanda Little sul quotidiano qatariota – mettiamo le cose in chiaro: le carni coltivate hanno un enorme potenziale per diventare la base di un futuro approvvigionamento proteico umano, sano e rispettoso del clima. Né l’Europa né il business globale del cibo possono permettersi di metterli da parte». L’autrice dell’articolo precisa. «Anch’io ero scettica, prima di fare le mie ricerche e alla fine ho mangiato un succoso, delizioso petto d’anatra da due once raccolto fresco da un bioreattore». Il quotidiano qatariota precisa che «l’industria della carne coltivata è in rapida crescita: secondo un recente rapporto del Good Food Institute, 156 aziende ora producono carne e frutti di mare coltivati in tutto il mondo, rispetto a poche dozzine nel 2020. Quasi 3 miliardi di dollari sono stati investiti in queste startup, con circa un terzo di quella somma impegnata nel 2022».
Lobby della carne sintetica: dal Qatar a Bill Gates, chi c’è dietro
Come mai i giornali sauditi hanno dato tanta preoccupata enfasi alla questione italiana? È presto detto: il Qatar (con Israele e Singapore) è lo Stato che sta investendo più degli altri sui laboratori di carne sintetica (o coltivata che dir si voglia). L’emirato qatariota ha investito nella start up americana Eat Just, una delle industrie di spicco delle “bistecche in laboratorio”, oltre duecento milioni di dollari. Come ha riferito l’azienda californiana, di proteine alternative Eat Just, «sta collaborando con le agenzie statali del Qatar Doha Venture Capital (DVC) e Qatar Free Zones Authority (QFZA) per costruire quello che dice essere la prima struttura della regione MENA [Medio Oriente e Nord Africa] per carne coltivata».
Frutti di mare sintetici a Singapore, pollo in Israele
Secondo uno studio pubblicato dalla Mckinsey, «il mercato della carne coltivata potrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2030». Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale. Da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems).
Altre aziende che sviluppano carne di coltura cellulare hanno aperto grandi impianti di produzione negli ultimi tempi, tra di esse la Future Meat di Israele e il produttore di frutti di mare coltivati Shiok Meats a Singapore. Al momento, però, Eat Just è finora l’unica azienda al mondo che ha effettivamente ottenuto l’approvazione normativa delle autorità Usa per vendere carne coltivata ai consumatori. L’unica nella quale il Qatar ha investito massicciamente.