Lollobrigida: «L’etnia italiana? La sinistra la butta in caciara, rilegga le parole di Berlinguer»

16 Mag 2023 8:39 - di Fulvio Carro
lollobrigida

«Le polemiche sulle mie parole sull’etnia? La sinistra non vuole entrare nei temi e la butta in caciara». Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro per l’Agricoltura e la sovranità alimentare, ospite di Quarta Repubblica, su Rete 4. «Noi vorremmo una contrapposizione sui fatti, sulle ricette.  Poche ragioni per quella critica». Infatti, «che esistano gli italiani e gli italiani siano una etnia è difficile da smentire. Anche Berlinguer parlava di Trieste e di cosa rappresentasse quella città in termini etnici. L’Italia è un raggruppamento che vede una lingua comune, una cosa che con la razza non c’entra nulla», ha, aggiunto. «Anche l’Unar in una sua campagna spiegava che un prodotto potesse essere realizzato da varie etnie».

Lollobrigida: se implica accezione negativa, abolirei “razza” dalla Costituzione

«La razza è prevista in Costituzione. È citata e io sarei anche per l’abolizione della parola se l’accezione che viene data implica un elemento negativo», ha puntualizzato Lollobrigida. Il riferimento è all’articolo 3 della Costituzione dove si legge che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

«Sergio e Rossi sono professionalità altissimo profilo»

Precedentemente, in una nota, il ministro si era soffermato sulla questione di Viale Mazzini. «Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, rispettivamente nominati amministratore delegato e direttore generale della Rai. Due professionalità di altissimo profilo che rappresenteranno per il servizio pubblico radiotelevisivo una garanzia di qualità sia per il settore dell’informazione sia per quello dell’intrattenimento».  E sull’ippica: «In Italia il settore è stato aggredito. Bisogna dialogare anche con i gestori delle scommesse». Questo perché «per noi l’ippica, a differenza di altri tipi di giochi, rappresenta anche una filiera potenzialmente forte».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *