Lufthansa, il Tribunale Ue boccia il sì alla ricapitalizzazione da 6 miliardi. Fidanza (FdI): c’è un giudice a Strasburgo

10 Mag 2023 12:54 - di Roberto Frulli
LUFTHANSA

A sorpresa il Tribunale della Ue boccia, come svela la Corte di Giustizia dell’Ue, la decisione della Commissione Europea che ha approvato la ricapitalizzazione di Lufthansa da parte della Germania per 6 miliardi di euro, nell’ambito delle misure decise dai vari Paesi per fronteggiare la crisi finanziaria conseguente ai provvedimenti restrittivi, come i lockdown, per la pandemia di Covid-19.

Per i giudici di Lussemburgo, ai quali si era rivolta Ryanair con un ricorso, la Commissione è “incorsa in vari errori“, in particolare ritenendo che Lufthansa non fosse in grado di reperire finanziamenti sui mercati per la totalità del fabbisogno.

L’esecutivo ha anche omesso di esigere un meccanismo che incentivasse Lufthansa a riacquistare la partecipazione della Germania il più rapidamente possibile e ha sbagliato a negare l’esistenza di un notevole potere di mercato di Lufthansa in alcuni aeroporti, nonché ad accettare impegni che “non garantivano la salvaguardia di una concorrenza effettiva sul mercato“.

C’è un giudice a Strasburgo” – commenta ironico l’europarlamentare Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo. – La sentenza della Corte di Giustizia fa luce sulla benevolenza della Commissione Ue sugli aiuti concessi dal governo tedesco a Lufthansa nella fase della pandemia. Una benevolenza che strideva con la rigidità che ha caratterizzato la gestione del dossier Alitalia“.

“Anche la Germania fa parte dell’Unione Europa – sottolinea il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria, membro della Commissione Politiche Ue di Palazzo Madama. – Finalmente anche per i tedeschi vale la stessa normativa degli altri Stati Ue. Ciò che l’Italia ha dovuto subire sulla vicenda Alitalia non sembrava proporzionato a quanto accaduto con Lufthansa. Adesso attendiamo di sapere come la Commissione Europea intenderà intervenire per sanare quanto la sentenza prevede”.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi