L’ultima di Don Biancalani: ora vuole una moschea per i “suoi” migranti. I cittadini non ne possono più

2 Mag 2023 10:17 - di Lara Rastellino
Don Biancalani

Non bastavano gli eccessi. Il degrado. E l’allarme sicurezza, a minare il terreno di Vicofaro, la frazione del Comune di Pistoia dove Don Biancalani, parroco pro-migranti, ha trasformato la parrocchia in un centro d’accoglienza che da anni fa rumore e crea scompiglio nella piccola comunità di fedeli e non. Ora alle criticità incistate da tempo e alle lamentele dei malcapitati residenti, si aggiungono anche le proteste di una cittadinanza in fermento per l’ultima richiesta del religioso che, a fronte delle polemiche in corso, ha rilanciato sollecitando via Facebook la realizzazione di una moschea sostenendo: «Serve un luogo di culto per la comunità musulmana». Un appello a cui la popolazione di Vicofaro ha risposto con una petizione per chiedere alle istituzioni di risolvere il problema una volta per tutte.

Migranti, si accende lo scontro tra Don Biancalani e gli abitanti di Vicofaro

Dunque, la situazione sarebbe al momento praticamente ridotta ai minimi termini. Con gli abitanti di Vicofaro che, mentre tornano a denunciare l’insostenibilità della situazione alle istituzioni, chiedono una soluzione condivisa, nel rispetto delle parti. Lamentando contestualmente di non poter di fatto più usufruire della parrocchia. Mentre, dall’altra parte della barricata, Don Biancalani rilancia con la richiesta di una moschea per gli islamici sempre più numerosi in città. «Anche Pistoia deve porsi il problema di individuare uno spazio adeguato come luogo di culto, per una comunità musulmana sempre più numerosa», è la rivendicazione postata via social dal don. Il tutto, a fronte del fatto che, come ricorda Il Giornale in un servizio dedicato alla vexata questio, già sugli spazi parrocchiali incombe «un’ordinanza di sgombero della struttura emessa dal sindaco di Pistoia lo scorso ottobre (ma non ancora attuata, a quanto pare)»…

I residenti lanciano una petizione per risolvere l’annoso caso (e poter riavere la parrocchia)

Così, lo scontro tra le due fazioni si accende sui social. E dimostra di essere esteso non solo all’ambito dei luoghi di culto: con l’appello per la moschea destinata ai suoi ospiti avanzato da Don Biancalani su Facebook. E i cittadini che, dopo aver scritto al Vaticano, hanno lanciato attraverso il Comitato dei residenti di Vicofaro una petizione sulla piattaforma change.org. per chiedere che i migranti vengano ricollocati altrove. In strutture più attrezzate ad accoglierli. Una richiesta veemente che, come riportato dal quotidiano diretto da Minzolini, recita: «L’accoglienza praticata nella chiesa di Santa Maria Maggiore è indiscriminata e talmente disorganizzata da creare notevoli difficoltà e grandi disagi ai residenti», si legge nel testo della raccolta firme.

Don Biancalani replica e rilancia: e chiede una moschea per i suoi ospiti

E ancora. «Nemmeno il resto della città è esente dagli effetti negativi di una circolazione di persone non meglio identificate e difficilmente controllabili. Il Comitato per Vicofaro intende dare vita ad iniziative che coinvolgano tutta la cittadinanza». Al fine di «smuovere le istituzioni ad intervenire nella ricollocazione degli ospiti della chiesa in sedi più idonee. Liberando la parrocchia per restituirla così alla comunità di Vicofaro, per una situazione ormai insostenibile». Una petizione-denuncia che, per il momento, coinvolge i residenti del territorio comunale. Ma che i suoi portavoce del Comitato hanno già reso noto di essere pronti ad estendere a tutta Italia. Forse già a partire dalle prossime settimane… In nome della effettiva condivisione di un problema ben più esteso dei confini pistoiesi. Un presupposto che potrebbe contribuire a far aumentare il numero delle firme.

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