Maltempo, il bilancio si aggrava: 5 morti, molti dispersi. Il prefetto: “Situazione apocalittica”
Non si placa l’ondata di maltempo sull’Italia, con una nottata da incubo su Emilia Romagna e Marche, dopo una giornata di ieri caratterizzata da pioggia battente, alluvioni, esondazioni e frane. Allerta arancione e gialla in diverse regioni ma è già tragico il primo bilancio delle pesanti piogge che incessantemente imperversano sul nord Italia. Tre morti: in uomo di Forlì annegato nella sua abitazione e un settantenne di Ronta di Cesena, un uomo trovato morto in spiaggia a Cesenatico) e altre quattro persone risultano disperse. Altre due vittime sono registrate, una a Ronta di Cesena e una a Cesenatico.
“Desidero esprimere la mia totale vicinanza alle popolazioni colpite. Il Governo segue con attenzione l’evolversi degli eventi ed è pronto ad intervenire per gli aiuti necessari”, ha scritto ieri sera la premier Giorgia Meloni su twitter.
Una situazione “apocalittica”
“La situazione è apocalittica, speriamo di salvare le persone. Abbiamo acqua dappertutto, fiumi che hanno rotto argini, comuni inondati, è indescrivibile. La zona dove la situazione è più critica è quella di Faenza e tutta la bassa Romagna, Sant’Agata, Castel Bolognese, Solarolo, ma tutti i 18 Comuni della provincia sono inondati dall’acqua. Molti sono senza energia elettrica. Abbiamo tante persone ai piani alti o sui tetti che sono in attesa di essere salvate. Tante sono state già salvate”, dice all’Adnkronos il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa facendo un punto sulla situazione nella provincia dopo l’ondata di maltempo delle ultime ore. “La situazione è critica ma i soccorsi sono arrivati da tutte le parti, i vigili del fuoco sono al lavoro – aggiunge – ora dobbiamo solo salvare le persone”.
Maltempo, in Emilia e Romagna le situazioni più drammatiche
Ma il quadro potrebbe essere molto più drammatico e la prefettura parla di numerosi dispersi. Decine i fiumi che hanno rotto gli argini, esondato il Savio a Cesena, il Montone a Forlì. La situazione riguarda però praticamente tutti i fiumi del Forlivese, del Cesenate, del Ravennate e di parte delle province di Bologna e di Rimini. Molti sindaci delle zone colpite, tra cui Bologna, hanno deciso di tenere ancora le scuole chiuse. “La immediata evacuazione preventiva delle persone che occupano immobili al piano terra, nei pressi di qualunque fiume, è la prima cosa da fare”, è stato il messaggio del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in relazione in particolare alla situazione dell’Emilia Romagna. Codice rosso per Romagna, montagna e collina. anche tra Bologna e Modena, pianura bolognese, modenese, costa romagnola. Allerta arancione per pianura e costa ferrarese, oltre che per la pianura reggiana, fa sapere la Regione Emilia Romagna.
Allerta arancione prolungata, nella parte centro settentrionale delle Marche, in previsione di possibili precipitazioni consistenti, pur se con accumuli e intensità inferiori a quelle odierne, con picchi più significativi localmente. Nella restante parte del territorio si confermerà l’allerta gialla. La situazione dovrebbe poi migliorare a partire dalla fine mattinata e inizio pomeriggio. Allerta arancione anche in Toscana (Romagna-Toscana, Arno-Casentino, Valtiberina).
Allerta arancione anche in Campania
La Protezione civile della Regione Campania ha prorogato l’avviso di allerta meteo di ulteriori 24 ore. In considerazione dell’attenuazione dei fenomeni a partire dalla serata, il Centro funzionale ha valutato un abbassamento del livello di criticità che, dalle 21 di ieri fino alle 21 di oggi, mercoledì 17 maggio, sarà giallo. “Si prevedono – si legge in una nota della Protezione civile della Campania – ancora precipitazioni, da locali a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale. Permane il rischio idrogeologico con possibili ruscellamenti, allagamenti, scorrimento delle acque nelle sedi stradali, fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche e innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua. Permane anche il rischio frane e caduta massi, soprattutto nei territori particolarmente fragili”.