Manzoni a 150 anni dalla morte, Meloni: la Nazione celebra un grande italiano, un padre della Patria
Oggi il Paese s’inchina al genio letterario di Manzoni e alla sua lungimiranza. Un grande italiano che, nelle dichiarazioni del premier Meloni in ricordo dei 150 anni dalla morte, «l’Italia e gli italiani celebrano oggi», in una commemorazione in cui «la Nazione rende omaggio ad un grande italiano, dal pensiero universale e sempre attuale. Che ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della lingua italiana. E ha accompagnato, con le sue opere, il Risorgimento e il cammino verso l’Unità d’Italia». «Manzoni – ha proseguito quindi la Meloni nel suo intervento commemorativo – è un grande esempio di amore per l’Italia. Per la sua storia e per la sua produzione letteraria. I suoi scritti hanno contribuito, e continueranno a contribuire, alla formazione dell’identità nazionale e alla crescita culturale e civile del nostro popolo. A 150 anni dalla sua morte – ha poi concluso il presidente del Consiglio – celebriamo la sua grandezza e rinnoviamo il nostro impegno per custodire e valorizzare la sua eredità».
Manzoni a 150 dalla morte, da Meloni a Mattarella, l’Italia celebra un grande italiano, un padre della Patria
Un ritratto di Manzoni che ne esalta l’italianità della visione politica riverberata nei suoi scritti, quello reso anche dal presidente Mattarella nel suo discorso durante le celebrazioni a Milano, che dipinge lo scrittore milanese come un uomo di cultura che, «ricollegandosi alla grande tradizione della poesia civile, di Dante, Petrarca e Foscolo, ambiva a un’Italia unita. Che non fosse – ha sottolineato il Capo dello Stato – una mera espressione geografica. Una addizione a freddo di diversi Stati e staterelli. Ma la sintesi alta di un unico popolo, forte e orgoglioso della sua cultura. Della storia, della sua lingua. Delle sue radici». Doti che, ha sottolineato il presidente della Repubblica nel 150/mo anniversario della morte dell’autore, hanno fatto di lui «un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia». Una visione, la sua, che lo rende, «a tutti gli effetti, un padre della nostra Patria», ha affermato l’inquilino del Quirinale in uno dei passaggi del suo intervento celebrativo.
«Un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia»
Proseguendo: «Nulla, per l’autore dei Promessi Sposi, è più nefasto – ha ricordato il capo dello Stato – delle teorie politiche astratte che immolano sull’altare della ragion di Stato i diritti di uomini o di intere popolazioni. Nulla, per lui, è più sacro della vita umana. La verità deve prevalere sulla menzogna. La tolleranza sull’odio; la pietà sulla violenza; la morale sul calcolo di convenienza». Anche per questo, in un altro momento del suo intervento, Mattarella – che definisce Manzoni un «cattolico integrale, ma mai integralista» – a proposito di Romanticismo e del Risorgimento italiano, afferma che «si cita spesso la triade Dio, Patria e famiglia, quasi in contrapposizione alla triade della Rivoluzione francese, libertà, eguaglianza, fraternità. È una cesura eccessivamente schematica. Il romantico e cattolico Manzoni, in verità, non rinnega i valori della Rivoluzione francese, anzi, li approva e li condivide. Insistendo soprattutto su quello più trascurato, la fraternità. La Rivoluzione francese, secondo Manzoni, aveva tradito questi valori, perché, con il giacobinismo, si era trasformata nell’ideologia del Terrore e della violenza».
Sangiuliano: «Una delle stelle nel firmamento della Nazione»
Infine, anche il ministro Sangiuliano ha centrato il suo intervento sul contributo di Manzoni alla formazione dell’identità italiana. «Manzoni è stato un personaggio di grande valore umano e intellettuale. Oltre ad essere stato un immenso letterato, è stato un protagonista del Risorgimento italiano», ha ricordato allora il ministro. Aggiungendo a stretto giro: «Credo che di Manzoni – ha proseguito Sangiuliano – noi dobbiamo sottolineare l’universalità e la contemporaneità. Universalità perché la sua narrazione può essere compresa ad ogni latitudine: non ci sono confini geografici per comprendere il valore della sua opera. La contemporaneità, invece, perché i suoi personaggi, soprattutto nei Promessi Sposi, sono figure e situazioni che ancora oggi ci insegnano tantissimo». Concludendo: «Vorrei aggiungere – chiosa quindi il ministro – che Manzoni rappresenta una delle stelle nel firmamento dell’identità italiana, dell’identità nazionale. Non solo per il contributo che rende al Risorgimento. Ma perché la sua letteratura contribuisce in maniera fondamentale a formare l’identità nazionale italiana».