Natalità, Valditara: «Quadro allarmante, fra 10 anni gli studenti saranno un milione e mezzo in meno»
Bisogna intervenire. E farlo senza lasciare nulla di intentato. Agli Stati Generali della natalità, il ministro Giuseppe Valditara lancia l’allarme, il calo delle nascite porta gravi conseguenze anche al mondo della scuola. «Dati alla mano, il quadro è effettivamente allarmante. Fra 10 anni dagli odierni 7,4 milioni di studenti, cifra del 2021, nell’anno scolastico 2033/34 si scenderà a poco più di 6 milioni, a ondate di 110/120mila ragazzi in meno ogni anno».
Valditara: ecco quanti studenti ci saranno in meno
«Bisogna poi aggiungere il fenomeno della fuga dei cervelli. Risulta purtroppo piuttosto credibile che, se l’andamento demografico rimanesse quello attuale, fra 30 anni saremo 5 milioni in meno. E fra questi avremo perso 2 milioni di giovani. L’effetto dell’andamento demografico dei prossimi 10 anni si sentirà di più nella scuola secondaria di secondo grado, dove potremmo perdere circa 500mila studenti. Nella scuola secondaria di primo grado il calo sarà di quasi 300mila alunni; nella scuola primaria di circa 400mila scolari. In quella dell’infanzia, se si mantiene questa tendenza, il calo previsto è di oltre 156mila bambini».
Il problema del calo delle cattedre
Insieme all’allarme sul calo studenti, Valditara lancia quello del calo delle cattedre legato al quello delle nascite. «L’organico docente, che è una variabile dipendente degli studenti, rischierebbe di passare dalle attuali oltre 684mila cattedre a circa 558mila nel 2033/34. Una riduzione di 10/12mila posti di lavoro ogni anno. Ma dobbiamo dare risposte su questo tema».
Nuovi criteri di formazione delle classi
Secondo Valditara la denatalità «dovrà condurre a nuovi criteri di formazione delle classi e a una revisione dei criteri di formazione degli organici. Non si tratta di ragionare soltanto su un mero salvataggio delle cattedre a rischio. Ma si tratta di proporre vedute più ampie e lungimiranti «che il mio dicastero ha particolarmente a cuore e che vanno all’insegna della lotta alla dispersione scolastica, all’insegna di una sempre maggiore efficacia della formazione».