Occupazione, Fazzolari replica alla sinistra: un successo dovuto al non aver seguito i consigli della Cgil

5 Mag 2023 11:51 - di Ginevra Sorrentino
Fazzolari

Il trend dell’economia italiana prosegue la sua curva positiva e dà ragione alle strategie messe in atto dal governo. E uno dei primi riscontri ottimistici è arrivato proprio dall’Istat che, nelle ore in cui l’esecutivo varava il decreto Lavoro, attestava a chiare lettere e numeri sonanti che gli occupati a marzo 2023 sono aumentati di 22mila unità (+0,1%) rispetto a febbraio. E di 297mila unità (+1,3%) rispetto a marzo 2022. Una rilevazione, quella ufficializzata dal… che ha sottolineato come il tasso di occupazione sia stabile al 60,9% su febbraio, mentre sale di 0,9% sul marzo 2022. Buone notizie, insomma: con buona pace dei gufi della sinistra, il dato sull’occupazione si è aggiunto al balzo del Pil, certificato sempre dall’Istat pochi giorni fa. A loro, e ai detrattori incalliti sempre inclini a delegittimare le azioni del governo – e a disconoscerne i successi immediati – replica e commenta in un’intervista a Libero quotidiano in edicola oggi Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario per l’Attuazione del programma di governo che, nell’analizzare i dati record sull’occupazione e sulla crescita, fa il punto sul decreto Lavoro e sull’abolizione del Reddito di cittadinanza.

Lavoro e occupazione, Fazzolari: «Su Rdc rispettato il programma di FdI. Abbiamo tenuto fede agli impegni»

Un’analisi e un commento, quelli di Fazzolari, che partono dall’esame dei risultati conseguiti dall’esecutivo di centrodestra in carica. E dall’analisi degli impegni che il governo si è assunto dal minuto dopo il suo insediamento. Così, solo qualche giorno fa il sottosegretario di FdI su lavoro e occupazione (e Rdc) commentava: «Pienamente rispettato il programma di Fratelli d’Italia sull’abolizione del reddito di cittadinanza. Stupisce che Giuseppe Conte sostenga il contrario. È sufficiente leggere quanto testualmente riportato al punto 9 del nostro programma elettorale per smentire il leader del Movimento 5 Stelle: “Abolire il reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito. Effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare. O difficilmente occupabili”». Ossia: «Disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro». Come sempre abbiamo tenuto fede agli impegni presi con gli italiani».

Occupazione e Rdc: la replica netta di Fazzolari a Conte, sinistra e sindacati

Oggi poi, a Libero, Fazzolari rilancia sostenendo che «questo governo, sin dal suo insediamento, insiste su un messaggio chiaro: è il momento di ritornare a credere nella grande forza del sistema Italia. Il reddito di cittadinanza grillino partiva da presupposti contrari: l’assenza di alternative alla povertà e l’idea della paghetta di Stato per sopravvivere. Noi invece a ogni italiano diciamo: “L’Italia può tornare a correre. Ha bisogno di te. E tu devi essere parte di questa grande sfida”». Ma Conte proprio non ci vuole stare. Così, dalle colonne del quotidiano diretto da Sallusti, l’esponente di Fdi, torna a replicare a distanza: «Basterebbe informarsi. Il provvedimento varato dal governo ricalca parola per parola ciò che abbiamo scritto nel programma di FdI, che poi è quel che Giorgia Meloni sostiene da sempre: piena tutela per chi non è in grado di lavorare, come anziani e disabili ma anche over 60 espulsi dal mercato del lavoro e chi ha minori a carico. Questa platea non perderà nulla».

I chiarimenti sulla misura alternativa al Rdc: destinatari e prerogative del provvedimento

Mentre, spiega sempre il sottosegretario, «per chi è nella fascia 18-59 anni e può lavorare, al posto del reddito di cittadinanza abbiamo predisposto uno strumento di attivazione, della durata massima di 12 mesi, che prevede la partecipazione ad un percorso di formazione professionale. Con indennità di 350 euro mensili, e sostegno alla ricerca del lavoro». E ancora. Rispondendo alle polemiche strumentali avanzate da sinistra e sindacati, Fazzolari aggiunge: «Chi ci accusa dimentica che non è mai esistito in Italia un assegno perenne di povertà per chi è in grado di lavorare. Il reddito di cittadinanza, persino nella prima versione, quella di Beppe Grillo, era concepito come un provvedimento a termine. Non stiamo togliendo nulla che già non fosse destinato a cessare. Ancora una volta, insomma, ci troviamo davanti a pura propaganda».

La replica di Fazzolari a Landini e compagni

Non solo. Rispondendo ai pretestuosi attacchi di Landini e compagni, Fazzolari nell’intervista sottolinea: «Voglio dire qualcosa di impopolare: non è compito dello Stato trovare ad ognuno il lavoro dei sogni. E neppure un lavoro congruo al proprio percorso di studi. Una cosa del genere ha tentato di farla solo l’Unione sovietica, con risultati non proprio ottimali. Piuttosto bisogna mettere tutti nelle migliori condizioni per formarsi adeguatamente: ciò è possibile solo cominciando a spendere bene le ingenti risorse europee a ciò destinate. Ed è quello che abbiamo intenzione di fare». Propositi e annunci stilati in punta di fioretto, a cui il sottosegretario aggiunge una stoccata finale messa a segno con il Decreto Lavoro e il taglio, profondo, inferto al cuneo fiscale. Un successo a cui la Cgil ha replicato incredibilmente invocando lo sciopero…

Il lavoro tra rilancio e sostegno: il paradosso della sinistra sui provvedimenti del governo

Un paradosso che Fazzolari ha commentato così: «Le risorse che abbiamo utilizzato per sostenere i lavoratori sono oggi disponibili solo perché non abbiamo seguito i consigli della sinistra e della Cgil. Ad esempio quando Landini usava parole di fuoco contro la decisione di non rinnovare il taglio sulle accise sul carburante – misura che sarebbe costata 10 miliardi – o contro la revisione del superbonus. Siamo davanti a un mondo al contrario. Un mondo nel quale la Cgil attacca il governo per essere andato incontro ai lavoratori con redditi medio-bassi, rivedendo due misure che favorivano prevalentemente i ricchi…». Eppure, per Landini&co. il decreto dell’esecutivo è uno «spot»… E se non fossero bastate le spiegazioni del ministro a Calderone a smontare attacchi pretestuosi e spauracchi demagogici, ecco che Fazzolari torna sul punto. E asserisce: «Gli unici “spot” li ho visti dal palco del Concertone. Degli spot a favore della propaganda putiniana e contro il sostegno all’Ucraina…».

«Invertita la tendenza: l’economia italiana cresce più della media Ue, il tasso d’occupazione è il più alto registrato in Italia»

Concludendo: «Io sono un empirista e guardo soltanto la realtà. La fotografia delle ricette del Pd l’abbiamo vista negli ultimi dieci anni: riduzione dei salari. E un generale impoverimento della classe media e dei redditi più bassi. Con il governo Meloni abbiamo completamente invertito la tendenza: l’economia italiana cresce più della media Ue. Abbiamo raggiunto il più alto tasso di occupazione mai registrato in Italia. E il maggior numero di contratti stabili. Questo a testimoniare che l’unico modo per creare lavoro, alzare i salari e combattere la precarietà è dare fiducia al sistema produttivo italiano. Invece di perseguire la ricetta della sinistra che considera nemico chi cerca di fare impresa e creare ricchezza».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *