Perquisita la casa di Bolsonaro. La polizia: falsi i dati sul Covid nel database del Brasile
La polizia federale del Brasile sta conducendo una perquisizione nell’abitazione dell’ex-presidente, Jair Bolsonaro nell’ambito dell’inchiesta sulla falsificazione dei dati sull’emergenza Coronavirus ed ha anche sequestrato i cellulari dell’ex-presidente – che si è rifiutato di fornire le password di accesso – e della ex-first lady, Michelle.
Il suo ex-aiutante di campo, il tenente colonnello Mauro Cid è stato arrestato questa mattina a Brasilia con l’accusa di aver inserito dati falsi sulle vaccinazioni contro il Covid-19 nel database del ministero della Salute del Brasile.
Carta Capital ha rivelato la vicenda della perquisizione spiegando che Bolsonaro non è stato fermato, ma dovrà testimoniare davanti alla polizia federale nelle prossime ore. L’emittente Tv Globo riferisce che anche il certificato di vaccinazione di Bolsonaro è in realtà un falso, così come quello della figlia Laura.
La polizia ritiene che i dati falsi siano stati inseriti tra novembre 2021 e dicembre 2022 per ”modificare la realtà su un fatto giuridicamente rilevante”. E accusa chi ha inserito i dati falsi nel sistema di aver ”potuto rilasciare certificati di vaccinazione falsi e utilizzarli per aggirare le restrizioni sanitarie che erano state introdotte dalle autorità pubbliche”, Brasile e Stati Uniti, in pandemia per ”limitare la diffusione di malattie contagiose e nello specifico del Covid-19”.
L’Operazione Venire è stata lanciata questa mattina e prevede 16 perquisizioni. I reati contestati dalla polizia brasiliana sono quelli di ‘‘infrazione di misura sanitaria preventiva, associazione a delinquere, inserimento di dati falsi in sistemi informatici e corruzione di minori”.
Tra gli obiettivi dell’Operazione Venire ci sono altre due guardie di sicurezza di Bolsonaro: l’ufficiale di polizia militare, RJ Max Guilherme e il soldato dell’esercito, Sérgio Cordeiro.