Diffida a Ranucci e alla Rai per le bufale di Report su Ciavardini e sulle coop di detenuti

8 Mag 2023 14:33 - di Paolo Lami
REPORT_RANUCCI

Arriva una diffida contro Sigfrido Ranucci e contro la Rai per le bufale, spacciate per verità, durante la puntata del 3 aprile nel corso della trasmissione Report che il giornalista ha dedicato alle cooperative di ex-detenuti ammessi, dalla magistratura di sorveglianza, al lavoro esterno per essere reintegrati, come prevedono le norme, dopo aver scontato la pena.

La trasmissione di Ranucci ha attaccato a testa bassa l’ex-Nar, Luigi Ciavardini e la moglie, Germana De Angelis, che è presidente del “Gruppo Idee Aps” attribuendo loro una serie di comportamenti inveritieri e diffamatori.

Di qui la diffida a Ranucci e alla concessionaria del Servizio Pubblico radiotelevisivo e la richiesta di rettificare, nella puntata di questa sera di Report, quanto falsamente sostenuto.

“La Gruppo Idee Aps – scrive a Ranucci e alla Rai l‘avvocato Borrè per conto di Ciavardini e De Angelis – ha per finalità sociali la rieducazione e la reintegrazione nella società delle persone ristrette in regime carcerario conformemente a quanto previsto dall’articolo 27 della Costituzione” e “Luigi Ciavardini non ricopre alcuna carica statutaria in detta associazione così come non le ricopre, né le ha mai ricoperte il signor Manuel Cartella“, attualmente uno dei due vice del Garante dei detenuti.

“Il fatturato annuo della Gruppo Idee Aps è ben al di sotto degli importi evocati nella trasmissionesmentisce il legale romano – e copre, comunque, i costi dei servizi forniti dall’Aps” costituendo “il legittimo corrispettivo di appalti che hanno visto aggiudicataria la Gruppo Idee in forza delle norme disciplinanti in materia”.

Quanto al teorema, prospettato da Report secondo il quale la cooperativa di cui Germana De Angelis è presidente farebbe ottenere la scarcerazione dei detenuti, il legale ricorda alla Rai e a Ranucci che “Gruppo Idee Aps non solo non ha il potere di ‘far ottenere la scarcerazione al detenuto‘ ma neanche quello di indicare eventuali soggetti meritevoli” giacché, come prevede la legge, “la richiesta di reinserimento sociale è fatta dal detenuto o dal suo avvocato o dai familiari della persona ristretta alla direzione del carcere“.

“L’associazione sottolinea l’avvocato Borré chiedendo una rettifica a Ranucci e alla Rai – si limita a dare disponibilità per svolgere attività di volontariato. E’, pertanto, destituita di fondamento l’affermazione” fatta nell’ultima puntata di Report sulle cooperative di detenuti “che Gilberto Cavallini, peraltro ancora detenuto, sia stato ‘fatto uscire‘ dal carcere grazie alle cooperative“.

Borrè rammenta a Ranucci quello che qualsiasi giornalista sa. E cioè che “la valutazione dell’istanza è istituzionalmente devoluta alla magistratura di sorveglianza, che decide autonomamente scrutinando la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge”.

Quanto a “Raffaele Bevilacqua, per quanto rilevi, non è tra i detenuti che hanno partecipato a tali progetti”.

La diffida a Ranucci e a Rai precisa, quindi, che “Luigi Ciavardini non usufruisce del permesso di ingresso in carcere” e che “ad oggi ha scontato 25 anni di carcere, e cioè le pene in continuazione complessivamente irrogategli, detratti i benefici di legge (non essendo stato condannato all’ergastolo, come da voi affermato, per la strage di Bologna) ma”, aggiunge l’avvocato Borré, “non è neanche ‘stato fatto uscire‘ da alcuna Cooperativa, né dall’onorevole Claudio Barbaro“.

“Al pari dell’Aps Gruppo Idee, egli non ha potestà di scegliere i detenuti che accedono ai benefici” né è esatto “che le cooperative menzionate nel servizio del 3 aprile facciano capo alla famiglia Ciavardini“.

Ciavardini – precisa il legale romanonon gestisce alcuna società, non è dipendente né ha alcun tipo di contratto con le cooperative menzionate nel servizio” di Report “né è inadempiente a condanne giudiziali di risarcimento in favore dei familiari delle vittime della strage di Bologna“.

Insomma una smentita radicale a Ranucci e a Report che, stasera, tornano con una nuova puntata sulle cooperative di ex-detenuti.

 

 

 

 

Commenti

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  • Sergio Pogliani 9 Maggio 2023

    Paghera’ la Rai con i nostri soldi, mentre il giornalista che non indaga e non indaghera’ mai sulle cooperative rosse, non paghera’ niente. Basta con gli ignoranti storici che “blaterano” senza conoscere niente. Devono cambiare lavoro.

  • Michelangelo 9 Maggio 2023

    Il giornalista ha fornito false notizie? Deve essere denunciato e a condanna penale radiato dall’albo dei giornalisti

  • Vittorio Martemucci 8 Maggio 2023

    Quanto costa alla RAI e ai contribuenti italiani questo torbido individuo per le sue Cause Perse ? La RAI dovrebbe Caccialo per costi e ascolti …