Sallusti, scontro con Cacciari: “La sinistra si è occupata di transgender, Meloni di lavoro. Dica grazie (video)
Massimo Cacciari scuote la testa per tutta la trasmissione del Primo maggio di Otto e mezzo. Il direttore di Libero Alessandro Sallusti illustra le novità del decreto lavoro del governo. “Sto assistendo a un dibattito surreale”. Esordisce così in collegamento con Lilli Gruber il direttore di Libero. Per tutta la giornata si erano avvicendate le polemiche della sinistra contro il dl lavoro del governo. Un ‘copia e incolla’ di dichiarazioni -appunto- lunari. E anche in trasmissione si sottovaluta la portata degli interventi dell’esecutivo. Per Sallusti, infatti, “qualsiasi persona di buon senso, di destra o sinistra, dovrebbe essere contenta che in questa situazione non facile il governo mette circa 100 euro nelle buste paga di milioni di lavoratori con redditi medio-bassi. Dovremmo stappare una bottiglia di champagne – dice- e invece siamo qui a parlare del fatto che è in ritardo”, puntualizza. “Ma in ritardo per cosa- esplode Sallusti- dovremmo essere qui a festeggiare….”.
Sallusti si arrabbia con Cacciari: “Dovreste dire grazie alla Meloni”
E attacca soprattutto Cacciari: “E’ in ritardo rispetto ai dieci anni in cui ha governato la sinistra. Che si è occupata di transgender anziché di buste paga e di lavoratori“. Parole che scatenano il filosofo. Dapprima si risente: “Questo è un argomento serio, non si può finire a parlare per slogan”. Ma fa arrabbiare anche la Gruber, che riprende il filosofo: “Qui non andiamo per slogan”. Il filosofo non ci sta e domanda: “Perché il governo Berlusconi non ha risolto questo problema?”. Replica del direttore. “I governi Berlusconi sono di quattordici anni fa. Ma lei è contento del taglio del cuneo fiscale?”, si spazientisce. E Cacciari non può che ammettere di esserlo su questo punto specifico. “E allora lo dica, dica grazie“. Cacciari replica: “Ho detto che le risorse di oggi non bastano”. “Ad oggi – conclude Sallusti ponendo fine al dibattito – dovremmo dire ‘grazie Meloni’. E lo dovrebbero fare anche i sindacalisti, perché l’esecutivo ha messo 100 euro in tasca ai cittadini”.