Salvini arriva nella città dove è già stata la Schlein e la ridicolizza: “Era armocromaticamente in linea?”
«Si rassegnino Schlein e Conte. Con Giorgia (Meloni, ndr) e Silvio (Berlusconi, ndr) andremo avanti per cinque anni, non un giorno di meno»: cosi il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo a un comizio elettorale a Sarzana
«Con il decreto lavoro arriveranno fino a 100 euro in più in busta paga – dice il leader della Lega – certo non ci fai i miracoli, non ti compri la Tesla. Ma è la prima volta che il partito e il sindacato della sinistra dicono: faremo di tutto per bloccare questo decreto che aumenta gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori».
Salvini sull’utero in affitto: “La Schlein è favorevole, a me fa schifo”
Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture aggiunge, a proposito della segretaria del Pd: «Non so se verrà la Schlein a Sarzana…». Alla risposta che è già venuta, Salvini infierisce: «Ma aveva il personal shopper? Era armocromaticamente in linea dal mocassino al giacchettino? Anche se uno ha il personal shopper che gli costa 300 euro all’ora gli serve un aumento di stipendio per pagarlo, non è che puoi andare in giro per Sarzana scoordinata tra i jeans, la camicia, l’ombretto e il rossetto»
«Permettetemi un sorriso – dice il leader leghista – ma qui la scelta è tra chi vuole tornare indietro e chi invece – dice riferendosi all’attuale sindaca – con gioia e umiltà dopo 5 anni porta una comunità più bella».
Salvini attacca quindi sul tema dell’utero in affitto e le adozioni gay: «La nuova segretaria del Pd, Elly Schlein si è detta favorevole all’utero in affitto. Significa vendere il corpo di una donna che è in difficoltà economica per soddisfare l’egoismo di un’altra donna che ha milioni di euro sul conto corrente. A me fa schifo chi pensa che la donna sia un corpo da affittare». «I bambini -aggiunge- non si affittano, non si noleggiano on line, scegliendoseli magari biondi e con gli occhi azzurri. Nel secolo scorso -ricorda poi- c’era qualcuno che voleva tutti i bambini biondi e con gli occhi azzurri e non è finito bene».
Eh, no, capo. La battuta sulla Tesla non mi è piaciuta. Compra la Tesla non chi vuol spendere bene i propri soldi, ma chi vuole rischiare la vita con un possibile incendio da un lato, chi ammira di essere schiavo dei cinesi dall’altro, di chi vuol buttar quattrini nel cesso per terzo, e chi accetta di non percorrere più di cento/centocinquanta km tra una ricarica (di 6 ore) e l’altra per quarto.
Per il resto, Ucraina a parte, ok.