Sangiuliano: «Almerigo Grilz, un grande inviato di guerra che conobbi ai tempi del Fronte della Gioventù»
«Almerigo Grilz lo voglio celebrare non solo per le sue idee politiche ma anche perché è stato un grande giornalista e un grande inviato di guerra. In un mondo in cui si pensava che un determinato mondo rappresentasse il paradiso e la felicità, ebbe il coraggio e l’irriverenza di accendere i riflettori, di aprire gli occhi su mondi che si pensavano felici. È stato in Afghanistan a raccontare la guerra sporca dei sovietici, è stato in Mozambico, in Etiopia e in Cambogia». Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo in collegamento con la presentazione a Milano del premio Almerigo Grilz, l’inviato di guerra ucciso in Mozambico nel 1987.
Sangiuliano: Almerigo Grilz, un grande giornalista
«Io ho avuto il privilegio di conoscerlo personalmente in occasione di un campo estivo del Fronte della gioventù, in cui entrambi militavamo. E in quella occasione facemmo immediatamente amicizia, non tanto perché eravamo militanti della stessa organizzazione politica, quanto perché entrambi sognavamo e amavamo la professione giornalistica. L’avremmo intrapresa tutti e due», ha raccontato Sangiuliano. «Non credo – ha precisato il ministro – che la categoria di celebrazione di Almerigo Grilz debba essere una categoria politica, ma una cifra professionale. Questo perché Almerigo Grilz è stato soprattutto un grande giornalista, perché ha avuto il coraggio di raccontare in quegli anni quelle guerre dimenticate e lo ha fatto esponendosi in prima persona, fino all’estremo sacrificio».