Saviano fa Saviano a Piazzapulita: se La Russa ricorda Ramelli sporca l’istituzione che rappresenta…

5 Mag 2023 9:29 - di Vittoria Belmonte

Roberto Saviano, intervistato da Corrado Formigli per la trasmissione Piazzapulita (ogni puntata un processo alla destra), fa la sua solita lagna contro il potere politico che intimidisce chi lo critica. Lui è talmente intimidito dal “regime” di destra che due giorni fa ha avuto dalla Stampa una pagina intera per far sapere che ha vinto in primo grado nel processo per diffamazione intentato da Gennaro Sangiuliano nei suoi confronti (i legali del ministro faranno però ricorso). E ieri ha avuto venti minuti a disposizione, su La7, per sproloquiare sulla “situazione drammatica” della democrazia in Italia. Insomma non gli manca modo di fare sentire la sua voce pur se ama presentarsi come un perseguitato politico…

E figuriamoci se Formigli si faceva scappare il Presente per commemorare Sergio Ramelli, manifestazione cui lo stesso Saviano a onor del vero non ha dato granché importanza definendola una “pagliacciata”. Lo scrittore ha preferito concentrarsi sul fatto che il presidente del Senato Ignazio la Russa, unitamente al sindaco di Milano Beppe Sala, ha partecipato alla commemorazione presso i giardini intitolati a Sergio Ramelli. Commemorazione ben distinta dal corteo in serata dell’estrema destra conclusosi col Presente. Eppure anche solo la deposizione di una corona per onorare un ragazzino massacrato da Avanguardia Operaia ha infastidito Saviano. Al ptunto che ha così commentato il gesto del presidente del Senato: “E’ una vergogna avere La Russa in quel posto lì. Con la sua presenza ha sporcato l’istituzione che rappresenta”. E Sala, che era a fianco di La Russa? “Ha sbagliato – ha affermato Saviano – non doveva esserci”.

Inutile dire che il buon Formigli ha montato il suo servizio in modo tale che la commemorazione di La Russa e Sala sembrasse collegata al Presente che invece si è svolto la sera del 29 aprile. Ma vabbé, si sa che loro intendono così il “diritto di cronaca”. E Saviano sarebbe lo scrittore umano, soldale, inclusivo, antirazzista. Il buono per antonomasia…

 

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