Saviano sputa veleno contro il centrodestra: “Fabio Fazio cacciato, siete il peggio”

15 Mag 2023 19:03 - di Alberto Consoli
Fazio Saviano

Mancava solo Roberto Saviano all’appuntamento con gli anatemi contro il centrodestra in difesa del suo amico Fabio Fazio.  Il suo intervento velenoso è un vero e proprio atto di guerra contro il governo Meloni. Nel post su Twitter l’autore di Gomorra arriva addirittura a negare l’assunto che il conduttore di Che tempo che fa  “lascia la Rai”. Perché secondo lui, contrariamente ai fatti, “Fazio viene cacciato dalla Rai. Questa è la verità- si autoconvince nel suo furore Saviano- . Fabio Fazio in Rai ha sempre svolto il suo lavoro come pochissimi professionisti avrebbero saputo fare. Fabio Fazio viene cacciato dalla Rai perché del suo spazio questa destra xenofoba ha bisogno. Non per imporre la propria egemonia culturale, ma per imporre la propria egemonia. Di culturale questa destra xenofoba non ha proprio nulla. Evidentemente sono state troppe le promesse fatte in campagna elettorale e ora vanno mantenute”, attacca Saviano.

Saviano nega l’evidenza per difendere Fazio

Saviano è stato sempre di casa a “Che tempo che fa”. Dunque, nel lungo post inizia a recitare il “rosario”. Il “martire” non è uno solo, ora sono due: “Ringrazio Fabio che mi ha consentito di parlare di infiltrazioni criminali nel tessuto imprenditoriale del Nord; che mi ha permesso di disambiguare la comunicazione che alcuni quotidiani campani (premiati ad Atreju da Giorgia Meloni) fanno: come quando hanno insinuato che Don Peppe Diana fosse stato ucciso perché nascondeva armi; mentre decantavano le doti amatorie di Nunzio De Falco, il mandante dell’omicidio di Don Diana. Questo è il giornalismo che piace al governo Meloni”. Sputa veleno, sputa sentenze. Parla di Fazio ma narcisisticamente parla di lui.  Saviano ricorda che è nel corso di “Che tempo che fa “che, “per la prima volta, ho raccontato di Anna Politkovskaja”; e a “Vieni via con me abbiamo raccontato la storia d’amore tra Mina e Piero Welby, affrontando il tabù dell’eutanasia. Miracoli che solo la televisione che adempie alla sua missione può fare”. E conclude così, di fronte a questa Apocalisse che sta per capitarci:  “Siamo fatti delle parole che utilizziamo, siamo fatti dei racconti che facciamo, siamo i punti di vista che sposiamo. E questo governo è il peggio che ci potesse capitare”.

Saviano perde la testa. La Lucarelli invece: “non faccia il martire…”

Cronaca fantasiosa e tendenziosa. Sappiamo bene che è lui che ha deciso di andare altrove per continuare, legittimamente, a incrementare i suoi guadagni. Persino una penna “avvelenata” contro il governo come quella Selvaggia Lucarelli ha esordito sui social scrivendo : “Credevo che fosse morto…”. Per riferirsi ai “necrologi” di coloro che piangevano la perdita del conduttore dai palinsesti Rai. A Fazio – a cui rinnova la sua stima- l’editorialista del Fatto, consiglia pertanto, bonariamente, di non fare il martire…”.  Dunque, a leggere Saviano sembra che l’Italia televisiva sia sull’orlo della catastrofe. Come se ci fosse un “prima” e un “dopo” Fabio Fazio. Se ne faccia una ragione lo scrittore, sopravviveremo. Ma soprattutto sopravviverà Fazio, che ben lungi dall’essere “cacciato”, come si ostina a credere lo scrittore, sarà accolto profumatamente e a braccia aperte. Migliorando il suo stato patrimoniale per proseguire nel lavoro che ama. Non è da tutti.

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