Schierarsi, l’associazione di Di Battista registra il simbolo ma precisa: “Non sarà un partito”. C’è da crederci?
A volte ritornano… In questo caso Alessandro Di Battista, il Che Guevara de’ noantri, forte di una sovraesposizione mediatica che negli ultimi mesi lo ha visto spuntare in molti salotti tv, si riaffaccia al pubblico degli elettori da dietro le quinte di “Schierarsi“, la neonata associazione di cui è vicepresidente, e che ha depositato il proprio simbolo presso l’Ufficio brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo economico. La domanda – ricostruisce l’Adnkronos – è stata presentata lo scorso 19 maggio. Mentre il lancio del progetto risale a oltre un mese fa, al 22 aprile, quando in occasione del primo evento a Marina di Massa l’ex M5S ha chiarito gli obiettivi della nuova associazione, che avrà una «struttura orizzontale», e che nasce «per ricostruire la partecipazione civile».
“Schierarsi”, l’associazione Di Battista registra il simbolo
Ma guai a parlare della nascita di un ennesimo partito. E men che mano alludere al risorgere dalle ceneri grilline dell’ultimo refugium peccatorum di pentastellati pentiti o dissidenti in fuga: «Non ci stiamo strutturando come forza politica», si affretta a specificare il presidente dell’associazione Luca Di Giuseppe, interpellato dall’Adnkronos, a cui ha tenuto a precisare che è escluso che “Schierarsi” si stia preparando a diventare un movimento politico e che stia puntando alle elezioni europee del 2024.
Ma dall’associazione si affrettano a puntualizzare: «Non diventiamo un partito»
«L’associazione è culturale – insiste Di Giuseppe –. Non ci stiamo strutturando come forza politica. Il marchio – sottolinea l’attivista – è stato registrato nella Classe 41 (Educazione; Formazione; Divertimento; Attività sportive e culturali) e Classe 45 (Servizi giuridici; Servizi di sicurezza per la protezione fisica di beni e di individui; Servizi personali e sociali resi da terzi destinati a soddisfare necessità individuali)». Concludendo laconicamente che «un’associazione culturale può avere un raggio molto ampio. E dobbiamo evitare che un domani il marchio venga copiato. Tutto qui».
Di Battista super presenzialista in tv
Insomma, tra una bacchettata e l’altra in tv, Di Battista ha trovato il modo di presenziare e discettare anche da altri pulpiti. Anche se in realtà, nel caso di Alessandro Di Battista, un vero congedo dalla scena non si è mai consumato, con l’ex deputato 5S solerte nell’esibirsi in sceneggiate tv in cui ha discettato su grillismo e ex grillini. Ha dispensato pillole di saggezza dissidente alla sinistra al caviale, scatenandosi ora contro i dem, ora contro Draghi. Ora contro l’ex collega Di Maio. Fino a ieri quando, nello studio di La7 a DiMartedì, il tuttologo in fuga dai pentastellati si è scontrato con Giorgio Mulè – uscendone decisamente mal concio – sulla strage di Capaci e sull’attentato a Paolo Borsellino. Un confronto acceso che ha scatenato le ire del deputato di Forza Italia, incassando un ko che lo ha messo al tappeto.
Giusto ieri l’ultimo Ko incassato su La7 da Mulè
«Tu non c’eri, tu che adesso interpreti Borsellino non l’hai conosciuto, non sai che cos’erano il garantismo e l’imparzialità di quella persona, quindi non ti riempire la bocca di una persona che non conosci». «Mulè avevo 14 anni…», ha provato a controbattere Di Battista. Ma l’esponente forzista lo ha incalzato: «Tu non sai nulla, non ti permettere di mettere in bocca al giudice Borsellino cose che non sai».
Quando un mese fa Di Battista asserì: «Il parlamento non mi manca»
E allora, la domanda sorge spontanea: non sarà che in tutto questo bailamme di partecipazioni televisive e vetrine social, l’ex deputato che proprio ad aprile, in occasione della presentazione della sua associazione “Schierarsi”, dichiarò tranchant che «il parlamento non mi manca», ha voglia più di ricostituirsi una scranno in politica, piuttosto che di una poltroncina in tv? La domanda, e il dubbio, come detto sorgono spontanei. Anche perché, come riferiva il Corriere della sera documentando la presentazione del 23 aprile dell’associazione, «l’ex grillino ha deciso di fondarla con l’obiettivo di “trasformare il pensiero in azione. Fare progetti insieme. Raccogliere fondi. Inventarsi idee per aiutare e sostenere le giuste cause». E non è anche questo ciò che fa un movimento politico?