Siamo a 5: prosegue la fuga dal Pd della Schlein. L’addio di Cottarelli scatena Renzi: “È solo l’inizio”
E cinque. Dopo Beppe Fioroni, Andrea Marcucci, Enrico Borghi e Caterina Chinnici, si allunga la lista degli esuli in fuga dal Pd. Anche Carlo Cottarelli, come noto, ha detto bye bye al partito guidato da Elly Schlein. Ufficialmente, l’economista in fuga dal Nazareno avrebbe abbandonato la cordata dem e il suo seggio in Senato per tornare a insegnare all’università. Peccato però che per motivare il gesto di rottura abbia parlato di un “disagio” dopo l’arrivo della segretaria “armocromata”… Al suo posto subentra Cristina Tajani, ex assessore comunale a Milano.
L’addio di Cottarelli crea scompiglio nel Pd di Elly Schlein
Non solo. Sempre in materia di argomentazioni per stemperare o comunque giustificare la bomba dell’addio, e le sue deflagrazioni che ancora continuano a riecheggiare nei corridoi del Nazareno, Cottarelli oggi ha rinnovato la sua stima alla Schlein, buttando così altra carne sul fuoco della polemica. «È coerente», ha dichiarato sibillinamente l’ex dirigente del Fmi, facendo riferimento, nel suo annuncio, ad uno spostamento a sinistra dei dem. Un tema ricorrente nel dibattito post primarie. Anche se, tra rimandi tra le righe e frecciatine al vetriolo, una lettura ortodossa del “caso Cottarelli” presenterebbe l’addio come a-specifico: l’economista non ha lasciato il Pd, precisano i più pignoli, perché la tessera dem non l’aveva mai presa. Al Senato era stato infatti candidato ed eletto come indipendente…
Pd, dopo lo strappo di Cottarelli, monta l’interminabile dibattito interno…
Eppure, a dispetto di teorie ufficiali, interpretazioni esegetiche e letture eziologiche, la discussione interna al Pd continua a rinfocolarsi. E tra i primi a farsene portavoce figurano sulle barricate soprattutto i riformisti, che in queste ore stanno dandosi da fare per riaccendere (e infiammare) l’interminabile dibattito interno. «Spero che si trovi al più presto lo spazio per un momento di riflessione comune», ha sostenuto Simona Malpezzi, dicendosi contestualmente «molto dispiaciuta». Così come, rincarando la dose già messa sul tavolo delle recriminazioni, il collega Lorenzo Guerini si è detto invece persino «preoccupato».
Moderati in allarme. Malpezzi «dispiaciuta» e Guerini preoccupato: l’addio di Cottarelli? Segno di «un disagio politico»
Commentando a stretto giro: «Le parole di Cotarelli – ha sottolineato il presidente del Copasir – evidenziano un disagio politico. Che sarebbe sbagliato sottovalutare. O verso le quali mostrare indifferenza. Le uscite di questi giorni, certamente diverse tra loro – ha quindi concluso amaramente – sono motivo di preoccupazione per me. E penso preoccupino anche chi ha la responsabilità della guida della nostra comunità».
Mentre Fioroni commenta: «Il disagio dei cattolici mette il piombo sulle ali del Pd»
E non è ancora tutto. Perché nella levata di scudi in corso, tra perplessi e frondisti in fieri hanno fatto sentire la loro voce anche gli esponenti dell’ala cattolica del Pd. Specie l’ex Beppe Fioroni, che in una lettera al Domani ha ribadito il fatto che «il disagio dei cattolici mette il piombo sulle ali del Pd». E proprio mentre che «cosa sia il Pd della Schlein resta – a sua detta – ancora poco chiaro»… Così come poco chiara sarebbe il silenzio di molti altri illustri esponenti dem sull’addio dell’economista che ha annunciato lo strappo. In generale, infatti, non sembra esserci stata certo una pioggia di commenti dal Pd sulla vicenda (riformisti e cattolici a parte)…
Il giallo del passaggio al gruppo di Italia Viva…
Una stranezza che si eleva al quadrato se si considera che alcuni colleghi dem, proprio dal diretto interessato, avrebbero raccolto negli ultimi tempi più di uno sfogo sulle difficoltà a lasciare un segno dai banchi dell’opposizione… Smentito dai fatti, invece, un passaggio dell’ex dirigente del Fmi al gruppo di Iv che di transfughi dal Pd ne raccoglie diversi, illustri nomi. Un’ipotesi sul tavolo superata a un certo punto dall’uso dei modi e dei tempi verbali della dichiarazione di Raffaella Paita che, a riguardo, ha sostenuto: «Avrebbe dato lustro al nostro gruppo. Sono certa che il nostro agire politico si rincontrerà»… Non a caso, proprio oggi, a Palazzo Madama è tornata a circolare la voce di una sua candidatura alle europee con il partito di Matteo Renzi.
Pd e caso Cottarelli, Renzi si sfrega le mani: «È solo l’inizio…»
Già, proprio l’ex premier, che nelle ultime ore non si è lasciato sfuggire l’occasione per commentare la vicenda nella sua ultima enews. Asserendo netto e sfregandosi idealmente le mani: «Il Pd di Elly Schlein perde pezzi. Dopo Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi oggi è il turno di Cottarelli. Io dico che è solo l’inizio»…