“Soccorso rosso” di Avs e Soumahoro ai terroristi rifugiati in Francia: l’amarezza delle vittime

24 Mag 2023 17:21 - di Gigliola Bardi
terroristi francia

Un “soccorso rosso in extremis”. Così i familiari delle vittime dei terroristi rossi rifugiati in Francia hanno definito l’astensione dei setti deputati di sinistra sulla mozione del centrodestra – primo firmatario il capogruppo di FdI Tommaso Foti – che impegna il governo a sostenere la loro azione legale contro la mancata estradizione. I deputati sono tutti di Alleanza Verdi e Sinistra, ai quali si è aggiunto Aboubakar Soumahoro, eletto nelle file del partito e poi passato al Gruppo misto dopo lo scandalo che ha travolto le cooperative di famiglia. L’astensione dei sette deputati rappresenta l’unico voto non a favore della mozione, che per il resto ha registrato un consenso unanime.

Da Avs e Soumahoro “soccorso rosso in extremis” ai terroristi rifugiati in Francia

“A nome dei familiari delle vittime dei brigatisti rifugiati in Francia e non solo porgo i più sentiti ringraziamenti ai membri della Camera dei Deputati che quest’oggi hanno votato la mozione Foti, molto chiara a favore del sostegno ai familiari delle vittime del terrorismo”, ha detto Potito Perruggini, coordinatore dell’Osservatorio Anni di Piombo, ricordando che dopo il no della Francia all’estradizione i familiari “sono costretti a portare avanti un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel tentativo estremo di avere giustizia per quanto riguarda quei terribili episodi”.

La delusione dei familiari delle vittime

“Siamo rimasti delusi invece dai sette deputati di sinistra che con la loro astensione, annunciata dal giovane deputato Marco Grimaldi, hanno voluto marcare la presenza di un soccorso rosso in extremis durante la seduta di questa mattina, addirittura parlando di giustizia puramente vendicativa”. “Non mi sembra proprio il caso di argomentare, ma è evidente – ha aggiunto Perruggini – che nessuno dei familiari ha bisogno e vuole vendetta. Abbiamo necessità di aggiungere briciole di verità storica a quello che è accaduto. Soltanto quando questi signori si saranno consegnati alla giustizia italiana si potrà mettere in campo una forma di giustizia riparativa, ma non è questo il momento per parlarne. È stata proprio questa ultronea cavillosità – ha concluso il rappresentante dei familiari delle vittime – ad agevolare il trascorrere del tempo prezioso per la tempestiva esecuzione delle estradizioni“.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *