Tajani: “Se saltasse l’accordo sul grano si aprirebbe una pericolosa spirale migratoria”
L’escalation di sbarchi, la crisi alimentare in Africa, i rapporti tesi con Parigi, la guerra russo-ucraina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in una lunga intervista al Messaggero, ribadisce gli sforzi dell’Italia e le richieste del governo di fronte al nuovo picco di partenze verso l’Europa.
Migranti, Tajani: l’accordo sul grano è cruciale
L’accordo per l’export di grano è cruciale. Se dovesse saltare si scatenerebbe una crisi nei Paesi dell’Africa centrale e sub-sahariana, osserva Tajani. “Che, insieme alla guerra in Sudan, rischia di attivare una pericolosissima spirale sul fronte migratorio”. L’Italia si è attivata da tempo. “Io stesso ho detto e ribadito all’Onu che l’accordo per un corridoio nel Mar Nero deve restare in vita. Abbiamo informato anche Zelensky che, insieme alla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, questa è una delle nostre principali preoccupazioni”.
La sicurezza alimentare è in cima all’agenda
La sicurezza alimentare è in cima all’agenda diplomatica del governo. “Ho da poco radunato gli ambasciatori africani a Roma per discuterne, il nostro settore agroalimentare è fiorente. E a luglio ospiteremo nella Capitale la conferenza internazionale della Fao”. Per gestire l’immigrazione servono sforzi congiunti. «Deve intervenire l’Ue, non c’è altra scelta”, ribadisce il ministro degli Esteri di Forza Italia. “Siamo in una congiuntura senza precedenti con la sovrapposizione di più scenari di crisi. Dall’Afghanistan alla Libia, dalla Tunisia alla violenza di Boko Haram nel Corno d’Africa”. Riassumendo: “Serve un Piano Marshall europeo contro il cambiamento climatico. E i suoi effetti destabilizzanti in Africa. L’Italia farà la sua parte con il Piano Mattei”.
L’Italia e il sostegno economico alla Tunisia
Sul fronte caldo della Tunisia conferma il sostegno sul piano economico dell’Italia. Ma invita i partner europei a guardare la crisi di questo grande Paese con “occhiali africani”. ”Non si possono condizionare le riforme del presidente Saied ai finanziamenti, devono andare di pari passo. L’Italia ha già dato 10 milioni di euro e altri 100 sono in arrivo”.
L’Italia è garante della causa ucraina in Europa
Sul fronte ucraino il ministro degli Esteri sottolinea l’importanza della visita di Zelensky a Roma e l’incontro con il premier Meloni. ”Stiamo perfezionando l’ultimo decreto di aiuti militari. Esamineremo le loro richieste e sulle munizioni ci muoveremo con l’Ue. Ma siamo anche in prima linea per la ricostruzione, specie la fase più urgente, con la costruzione di scuole e infrastrutture civili”. L’Italia, ”non c’è dubbio” dice Tajani, “è garante della causa ucraina tanto quanto Francia e Germania. Stiamo tornando protagonisti in Europa”.
Non possiamo accettare le offese della Francia
”Non possiamo accettare offese gratuite dettate da ragioni di politica interna”, dice ancora Tajani a proposito dei rapporti con Parigi sul dossier dell’immigrazione. ”Con la mia omologa Colonna ci incontreremo a fine mese ad Oslo. Noi vogliamo buoni rapporti con tutti, purché non siano di sudditanza”.
I rapporti tra Italia e Usa non cambieranno
“I rapporti tra Italia e Stati Uniti non cambieranno se e quando cambierà il presidente americano”, ha chiarito Tajani definendo ottimi quelli con Biden. “Come dimostra la loro decisione di nominare un ambasciatore a Roma dopo due anni di vacatio. Se fra un anno vincesse il repubblicano Donald Trump i nostri rapporti non cambieranno. Siamo e restiamo alleati degli Stati Uniti”.