Terrorismo, da FdI un impegno oltre il ricordo. Foti: “Supporto legale ai parenti delle vittime”

9 Mag 2023 12:42 - di Natalia Delfino
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L’impegno per mantenere il carcere duro, quello per non lasciare sole le vittime, quello per la ricerca della verità. Le dichiarazioni rese da diversi esponenti di FdI in occasione del Giorno della memoria delle vittime del terrorismo restituiscono il quadro di una forza politica che interpreta quotidianamente il dovere del ricordo attraverso azioni politiche che lo onorino. Con due fari: la fermezza dello Stato nei confronti di chi lo attacca e la vicinanza alle vittime, troppo spesso rimaste senza giustizia.

Delmastro ricorda la battaglia per il carcere duro

Il primo aspetto emerge dalle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, che ha sottolineato come “a 45 anni dal ritrovamento del corpo del presidente Aldo Moro, avvenuto in via Caetani a Roma il 9 maggio del 1978, la minaccia terroristica è ancora una realtà”. “Lo Stato e il governo sono vicini alle vittime e ai loro familiari”, ha ribadito, spiegando che “siamo fieri di non aver tentennato contro il terrorismo e di aver respinto il tentativo proprio della galassia terroristica di sgretolare l’istituto del carcere duro”. “Oggi commemoriamo e onoriamo le vittime del terrorismo, sapendo di aver fatto il nostro dovere fino in fondo: nessuno degli strumenti di contrasto al terrorismo – ha concluso Delmastro – può considerarsi superato”.

La mozione di Foti per l’assistenza legale ai parenti delle vittime dei terroristi “protetti in Francia”

Sull’impegno per le vittime si è soffermato poi il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. “Fratelli d’Italia esprime piena vicinanza alle vittime e alle loro famiglie di quella tragica stagione d’odio che prezzolati terroristi macchiarono più volte di sangue innocente”,  ha detto, ricordando che questa “è anche la ragione per cui FdI ha presentato una mozione, a mia prima firma, volta a fornire la necessaria e dovuta assistenza legale ai parenti delle vittime degli abomini commessi dai terroristi rossi italiani, da anni protetti e rifugiati in Francia”. “Dopo la recente e sorprendente decisione della Corte di Cassazione francese di non procedere alla loro estradizione vogliamo senza indugi ribadire che il governo farà quanto nelle sue possibilità per garantire pene esemplari a detti terroristi e giustizia alle vittime e alle loro famiglie”, ha sottolineato ancora Foti, che ha presentato la mozione, insieme al collega Riccardo De Corato, subito dopo quella sentenza.

Rampelli ribadisce il dovere di cercare la verità sulla stagione del terrorismo

È stato poi il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a ribadire la necessità della verità sugli anni del terrorismo. Rendendo omaggio ala memoria di Aldo Moro, Rampelli ha ricordato che “centinaia sono le vittime del terrorismo, le personalità più celebri vittime della sua ferocia hanno probabilmente fatto scattare la molla dell’orgoglio e determinato la sua sconfitta”. “Ma – ha aggiunto – vale la pena immergersi anche nelle tante piccole storie di vite spezzate negli Anni di piombo, meno altisonanti ma socialmente rilevanti, che non hanno avuto né avranno giustizia, a cui possiamo almeno – ha concluso il vicepresidente della Camera – consegnare la verità storica di quelle tragedie, come sono maturate, chi e perché le ha foraggiate, chi ha guidato la strategia della tensione, da dove sono arrivate le armi, soprattutto quelle da guerra”.

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