Ucraina, la Turchia respinge la richiesta di Biden: non consegniamo il sistema antimissile russo a Kiev
La Turchia, considerata dalla Nato l’alleato fondamentale del fianco destro, respinge con decisione la richiesta dell’amministrazione Biden di inviare i propri sistemi di difesa aerea S-400 che Ankara aveva acquistato dalla Russia anni addietro.
Il no turco a Biden è stato formalizzato dal ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. Che, citato dall’agenzia turca ‘Anadolu‘, rivela: “gli Stati Uniti ci hanno chiesto di inviare gli S-400 in Ucraina, e abbiamo detto di no“.
Cavusoglu ha detto chiaro e tondo a Biden che questa proposta è “inaccettabile in quanto lede la sovranità turca“.
Negli anni scorsi gli Stati Uniti avevano escluso la Turchia dal programma F35 Joint Strike Fighter dopo che Ankara, nel 2017, aveva firmato un accordo da 2,5 miliardi di dollari e aveva acquistato il sistema di difesa aerea russo.
I funzionari turchi hanno ripetutamente affermato che la Turchia ha acquistato gli S-400 per una questione di sicurezza nazionale. E che nessun altro paese ha il diritto di interferire con questo.
Secondo ‘Anadolu‘ quando, nel 2017, la Turchia non riuscì nei suoi sforzi prolungati per acquistare il sistema missilistico terra-aria di difesa MIM-104 Patriot dagli Stati Uniti, decise di firmare un contratto con la Russia.
I funzionari statunitensi hanno espresso opposizione al loro dispiegamento, sostenendo che l’S-400 sarebbe incompatibile con i sistemi Nato. A quel punto gli Usa hanno imposto cinque sanzioni “Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act” alla Turchia, in particolare contro la Savunma Sanayii Başkanlığı, l’Agenzia turca per l’industria della difesa.
Ma Ankara non si fece alcun problema all’epoca acquistando da Mosca quel sistema antimissile che ora l’amministrazione Biden pretende sia consegnato all’Ucraina.
Si avvicina, intanto, la data delle elezioni parlamentari e presidenziali in Turchia che si terranno fra una settimana, in un clima non proprio disteso.
L’attuale presidente turco, Recep Tayyip Erdogan ha definito il leader dell’opposizione, Kemal Kiliçdaroglu un “ubriacone“, nel corso del più grande comizio della sua campagna elettorale, davanti a 1,7 mln di sostenitori a Istanbul.
Erdogan ha detto che Kiliçdaroglu può bere quanto vuole, ma il popolo non lascerà il Paese a un “ubriacone”.
Poi ha nuovamente accusato il suo sfidante – con cui, domenica prossima, potrebbe essere un testa e a testa – di lavorare con i “terroristi”.