Ultima generazione, aperto un fascicolo sull’ultimo blitz: e gli eco-vandali frignano sul “presidio di solidarietà”
Gli eco-vandali di Ultima Generazione alla resa dei conti: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo il blitz degli attivisti che sabato scorso hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona. I magistrati per la tutela del patrimonio culturale, coordinati dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli, dopo aver ricevuto nelle scorse ore una prima informativa della Polizia Locale, hanno avviato l’inchiesta per l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 518 duodecies, relativo al «deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici». I pm, alla luce poi degli approfondimenti sui danni effettivamente arrecati al bene culturale, valuteranno se è ipotizzabile l’ipotesi dell’imbrattamento o quella del danneggiamento.
Blitz di Ultima Generazione a Piazza Navona: la procura apre fascicolo
Gli eco-teppisti, però, non ci vogliono stare. Il copione ormai è logoro, e anche se con toni apocalittici. Fosche previsioni. E strali lanciati contro politici e media a suon di insulti e cariole di vernice – e ora anche di carbone vegetale – forse cominciano a rendersi conto che la scaletta interventista va revisionata e aggiornata. E più che minacciare, allora, dopo la carta dell’auto-rivendicazione e dell’auto-compiacimento, provano a giocarsi l’asso del vittimismo. Così – anche per contarsi e tirare le somme – per venerdì annunciano un “presidio di solidarietà” a Piazzale Clodio. Convocato per le 13. E indetto in occasione di un altro processo: quello ad alcuni “colleghi” chiamati a rispondere dell’imbrattamento, a colpi di vernice arancione, della facciata del Senato.
In risposta gli eco-vandali danno l’appuntamento per un “presidio di solidarietà” a Piazzale Clodio
Un appuntamento eco e solidale a cui, stando a quanto figura sui social, avrebbero immancabilmente già aderito sigle, associazioni e esponenti del mondo politico di sinistra. Tutti solerti nel rispondere all’appello degli eco-vandali chiamati a rendere conto delle loro azioni di “disobbedienza civile” (e non solo), come loro stessi hanno definito gli sfregi ormai continui al nostro patrimonio culturale. Uno scempio che, tra rivendicazioni veementi e eco-sceneggiate in tv. Tra blitz e incursioni di attivisti imbrattatori. Spogliarelli in strada e blocchi del traffico. E, soprattutto, con buona pace di procure, tribunali e opinione pubblica sul piede di guerra, minacciano ancora di perpetrare. Almeno finché, intimano dal web, le loro richieste non verranno accolte e soddisfatte…