Venezia, «stanchi di chi fa pipì davanti casa: wc a 1€». La provocazione di un 20enne scatena la bufera social

3 Mag 2023 10:58 - di Giulia Melodia
Venezia

Neanche codici, norme ad hoc e sanzioni severe contro i turisti maleducati che a Venezia bivaccano, si spingono oltre i limiti della decenza, o peggio ancora, mettono a rischio la propria e l’altrui incolumità, riescono a contenere il continuo proliferare di turisti maleducati mordi e fuggi. Quelli che, ormai è cronaca quotidiana, consumano alimenti e bevande intralciando la circolazione pedonale. Si tuffano in Laguna – o semplicemente bagnano in acqua i piedi –. O si accampano abusivamente per calli e campielli. E, cosa peggiore di tutte, espletano bisogni fisiologici in luogo pubblico. Così, la protesta contro visitatori occasionali e avventori in arrivo da ogni parte del globo, riparte dai residenti: e trova nuovo slancio nell’iniziativa, provocatoria ma centrata, di uno studente che vive a pochi passi dall’imbarcadero di Sant’Angelo…

Venezia, “Wc a 1 euro”: la provocazione di un 20enne scatena una bufera social

Il giovane – come riferisce il Tgcom24 oggi «un 20enne romano arrivato da poco in centro storico per lavoro» – esasperato dall’inciviltà incontenibile dei viaggiatori di passaggio per la Laguna, ha appeso un cartello alla porta di casa con la scritta “Wc 1 euro”. Una chiara sollecitazione a buon senso e buon gusto, contro gli sfregi inferti sempre più platealmente alla città. Ma la sua iniziativa è finita sui social, scatenando le reazioni più diverse. E, immancabilmente, nuove polemiche. Una bufera che ha indotto il ragazzo a spiegazioni e giustificazioni, affidate a La nuova Venezia. Chiarimenti in cui il ragazzo spiega: «Era solamente una provocazione… io e il mio coinquilino eravamo stanchi delle persone che ci facevano la pipì fuori casa. Allora abbiamo attaccato il bigliettino».

La foto del cartello contro i turisti cafoni finisce sul web. La replica: «Stanchi di chi fa pipì davanti a casa»

Poi prosegue, chiarendo che il suo intento non era guadagnare e lucrare sulla maleducazione altrui, ma solo arrivare al risultato: ossia interrompere una routine inaccettabile ed evitare che un fastidioso odore di urina invadesse le stanze penetrando dalle finestre del piano terra dell’abitazione. Nel giro di breve, però, nonostante qualcuno, nei giorni in cui il cartello è rimasto attaccato alla porta, sia davvero ricordo all’utilizzo del bagno dei ragazzi, vista la polemica scoppiata sui social, il 20enne ha deciso di rimuovere il cartello. E l’ennesimo richiamo alla civiltà e all’educazione finisce nel cassetto, come tante buone intenzioni e sollecitazioni prima. Con buona pace di norme e regole varate dalle autorità locali, e sollecitate da commercianti e residenti per convincere i visitatori a rispettare la città…

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