Zelensky: la fuga di notizie dal Pentagono? Appresa dalla stampa. E ora nasconde i dati agli alleati
La beffa della fuga di notizie sull’Ucraina dal Pentagono si arricchisce di nuovi e imbarazzanti particolari: il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rivela, in un’intervista al Washington Post, non solo di non aver avuto alcun contatto con la Casa Bianca al riguardo ma che, addirittura, ha appreso della falla informativa direttamente dalla stampa.
In pratica nessuno si è preoccupato di avvisarlo che quei documenti top secret, preziosissimi sia per Washington sia per Kiev, erano finiti sul social Discord, una piattaforma statunitense sulla quale si ritrovano, in genere, appassionati di videogiochi.
“Non ho ricevuto anticipatamente alcuna informazione dalla Casa Bianca o dal Pentagono“, ha ammesso Zelensky. “Non avevamo quella informazione. Personalmente io non l’avevo. E’ certamente una brutta storia” considerando quanto sono state dannose le rivelazioni.
“Non è vantaggioso per noi – ha aggiunto Zelensky. – Non è vantaggioso per la reputazione della Casa Bianca, e credo che non sia vantaggioso per la reputazione degli Stati Uniti“.
I segreti trapelati online attraverso la piattaforma di messaggistica hanno rese pubbliche, fra le altre cose, le cupe previsioni degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina, destinata a protrarsi, la situazione di carenza di armi di Kiev nella prospettiva di una controffensiva, il ruolo della Cina.
Le ammissioni di Zelensky al Washington Post rivelano l’approccio maldestro e un po’ goffo dell’amministrazione Biden alla guerra in Ucraina. E anche una certa supponenza nel rapporto con quello che dovrebbe essere un alleato.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha discusso della vicenda, una volta che la frittata era stata fatta, con il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, durante una telefonata ad aprile, secondo un funzionario citato dal Washington Post.
La telefonata, in realtà, era già stata programmata per discutere del recente incontro dei ministri degli Esteri della Nato.
Contemporaneamente, anche il vice segretario di Stato, Wendy Sherman ha avuto diversi colloqui telefonici con i suoi omologhi sulla questione, anche se non è chiaro se ne abbia parlato con esponenti ucraini, osserva il giornale.
La fuga di notizie ha creato attriti tra l’Ucraina e gli Stati Uniti: l’incapacità di Washington di proteggere le informazioni sensibili potrebbe portare Kiev a condividere meno dati riservati.
“Non so se si tratta di una manipolazione o di un incidente, e perché dovrei”, ha aggiunto Zelensky commentando l’intera vicenda.
“Nonostante quanto accaduto, devo preparare lo stato per la disoccupazione, non per altro. Questo è il mio compito”.
Tra le notizie trapelate alcune mettevano in evidenza le carenze della difesa aerea di Kiev, altre contenevano dettagli su quali brigate si stavano preparando per la controffensiva.
“Per noi, tutto ciò che informa in anticipo il nostro nemico in un modo o nell’altro è sicuramente uno svantaggio“, ha sottolineato Zelensky.
“La gente mi chiede, chi ne trae vantaggio? La mia risposta è molto semplice: non ho tempo per capire chi ne trae vantaggio. Sto guardando a chi non giova”, ha ancora osservato il presidente ucraino che si è rifiutato di confermare o smentire le informazioni contenute nelle fughe di notizie – o addirittura di descrivere le rivelazioni come “sensibili” – perché ciò dimostrerebbe che i documenti sono reali e veritieri.
I funzionari ucraini e l’agenzia di intelligence militare del paese li hanno liquidati come “falsi” o come parte di una campagna di disinformazione russa.
“Se rispondo, significa che ci sono documenti veri, sensibili. Per favore, smettetela di giocare con me. Sono il presidente di un paese in guerra“, ha replicato ai giornalisti del Washington Post che lo incalzavano.
Ad ogni modo la conseguenza di questa fuga di notizie e del silenzio degli Stati Uniti che non hanno informato l’Ucraina, sta portando ora Kiev a nascondere, secondo Politico, che cita, come fonti, due funzionari europei, notizie agli alleati sulla controffensiva in preparazione nel tentativo di impedire un’altra fuga di informazioni sensibili che potrebbero compromettere le proprie posizioni sul campo di battaglia.
“Ci sono solo poche persone nel paese che conoscono il piano”, ha detto un parlamentare ucraino.
“Non hanno l’obbligo di avvisarci o di dircelo in anticipo“, ha replicato piuttosto seccato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ai giornalisti del NatSec Daily che chiedevano se l’amministrazione Biden temesse di essere tenuta all’oscuro dagli ucraini.