Abuso d’ufficio, caos a sinistra. Il Pd critica, i sindaci dem esultano per la riforma Nordio: “Battaglia vinta”

15 Giu 2023 16:14 - di Roberto Frulli
BEPPE_SALA FAVOREVOLE ALLA RIFORMA DEL GOVERNO MELONI SULL'ABUSO D'UFFICIO

Le mille contraddizioni in cui annaspa la sinistra su tutti i temi della vita civile deflagrano oggi in un’immagine iconica: da una parte i sindaci Dem che plaudono alla riforma della Giustizia voluta dal governo Meloni, nello specifico sull’abuso d’ufficio, dall’altra il Pd che la critica.

Una dicotomia che la dice lunga sullo stato di salute del Centrosinistra dove la confusione regna sovrana.

E dunque le proposte del governo Meloni sulla giustizia non solo spaccano le opposizioni ma segnano, anche, una  frattura profonda all’interno del Pd tra vertici nazionali e amministratori.
Laddove Sandro Ruotolo responsabile cultura della segreteria di Elly Schlein denuncia la volontà di togliere “tutti i controlli di legalità” da parte della destra, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem, gli replica a tono, parlando di una “battaglia vinta“.

Sono 10 anni che tutti i sindaci italiani chiedono la revisione del reato di abuso d’ufficio – sbatte in faccia la verità, al suo stesso partito, Ricci. Che è presidente nazionale di Autonomie locali italiane. – Il 98% dei procedimenti viene archiviato o c’è una assoluzione. C’è, evidentemente, qualcosa che non va nella formulazione stessa del reato. Nel frattempo prevale la paura per qualsiasi atto che si firma o si vota. A noi bastava la revisione del reato, il ministro Nordio ha deciso di abrogarlo. Lo riteniamo un fatto positivo e una battaglia vinta dai sindaci italiani“.

Perfino il sindaco di Milano, Beppe Sala, suggerisce al Pd “di non scagliarsi contro la riforma” dell’abuso d’ufficio e di guardare al tema in maniera “non ideologica” perché “tutti i suoi sindaci sono convinti che si debba mettere mano all’abuso d’ufficio. E parlo di sindaci con tessera del Pd“.
Più chiaro di così.
Ma al Nazareno sembrano non sentirci da quest’orecchio.
D’altra parte non è un caso che la sinistra abbia perso rovinosamente le elezioni.

E anche in Parlamento si preannuncia un’opposizione in ordine sparso, con il Pd freddo sull’intervento del governo Meloni, così come i 5 Stelle, mentre il Terzo Polo annuncia già il suo voto a favore.

E’ lo stesso Carlo Calenda a metterlo nero su bianco: “Certo che voteremo” il ddl del governo sulla giustizia, “perchè c’è una pdl di Costa che è esattamente quello che il governo presenta. Sono riforme di buon senso, molto moderate, equilibrate, già proposte da noi. E’ molto difficile non votarle“.

E sull’abuso d’ufficio, Calenda osserva: “Il reato di abuso d’ufficio si presta moltissime interpretazioni, non è certo, di fatto porta alla paralisi amministrativa“.
Di tutt’altro avviso Giuseppe Conte: “Dalle anticipazioni ricaviamo che la riforma introdurrà nuovi spazi di impunità, indebolendo i presidi contro la corruzione – la spara grossa il Cinquestelle – oltre a colpire il diritto all’informazione. Abolendo l’abuso d’ufficio e limitando altri strumenti contro il malaffare si dimostra di non avere a cuore la tutela della legalità e del diritto alla giustizia“.

E anche tra i dem i giudizi sono critici. Osserva Walter Verini: “Dalle bozze che girano, siamo molto preoccupati per l’abolizione del reato di abuso di ufficio. Già oggi è ‘ ridotto all’osso’, ma rappresenta quello che si chiama reato spia per altri ben più gravi contro la pubblica amministrazione – spara l’ex-giornalista dell’Unità. –  Anche in materia di intercettazioni siamo preoccupati” perchè “le ulteriori ristrettezze che si annunciano rischiano di colpire fortemente un diritto costituzionale: la libertà di informazione“.

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