Berlusconi, l’ultima offesa: niente bandiere a mezz’asta nei comuni Pd in Toscana. La denuncia: incivile
Con la bandiera dell’Unione Europea abbassata a mezz’asta oggi davanti al Consiglio, a Bruxelles, in segno di lutto per la morte di Silvio Berlusconi, per quattro volte presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, l’offensivo paradosso si registra proprio in casa nostra, in Toscana: nelle sedi comunali a guida Pd. Un mancato ossequio al lutto, da parte delle amministrazioni locali, e un occasione perduta di dimostrarsi non astiosi, rispettosi e magari un pizzico empatici. Oltre che una scelta discutibile sotto il profilo giuridico, penalmente perseguibile. Ma procediamo con ordine.
Berlusconi, niente bandiere a mezz’asta nei comuni toscani del Pd
La denuncia dell’ultimo schiaffo inferto a esequie di Berlusconi in corso arriva con una nota a firma di Manfredi Potenti, senatore toscano della Lega. Il quale esordisce sottolineando: «Non c’è solo Tomaso Montanari. Purtroppo anche qualcun altro in Toscana ha dato prova di grande inciviltà e faziosità non rispettando l’obbligo di portare la bandiera a mezza asta negli uffici pubblici». Un obbligo, rileva l’esponente del Carroccio, «previsto per legge in caso di lutto nazionale. Oltre al rettore dell’Università per stranieri di Siena, nella giornata dei funerali di Silvio Berlusconi si sono registrate evidenze di mancato lutto sulle bandiere issate davanti alle sedi comunali di Cascina, Rosignano Marittimo e Campiglia, guarda caso tutte amministrazioni a guida Pd».
La denuncia del senatore leghista: «Segno di grande inciviltà e faziosità» e un mancato ossequio alla legge
Non solo. «Occorre ricordare – ha proseguito Potenti – che il lutto nazionale proclamato dall’Autorità, se non rispettato è sanzionabile secondo l’articolo 650 del Codice penale, fino a tre mesi di reclusione o con ammenda fino a 200 euro. Al di là dell’aspetto penale c’è da chiedersi che lezioni di legalità e di moralità possano arrivare da chi si comporta in questa maniera cosi sfacciatamente irrispettosa nei confronti di un protagonista della storia italiana. Ma forse – conclude amareggiato e indignato il senatore leghista della Toscana – questi comportamenti dimostrano che aveva ragione lui quando diceva che sono ancora oggi, e come sempre, dei poveri comunisti».