Biden chiama la Meloni: “Uniti per l’Ucraina”. Putin tranquillizza i russi e “corteggia” la Wagner
A chi sosteneva che l’Italia fosse “isolata” nel contesto internazionale sul fronte della guerra in Ucraina, la Casa Bianca ha risposto ieri sera con una telefonata a Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti Joseph Biden sul sostegno all’Ucraina e sugli ultimi accadimenti in Russia. Biden “ha chiesto a Meloni lo scenario sull’impegno dell’Italia nel Mediterraneo, sulla collaborazione con l’Unione europea per la stabilità in Africa”.
La telefonata di Biden a Giorgia Meloni
“Grande attenzione è stata dedicata al quadro della crisi in Russia e al suo impatto legato alla presenza del gruppo Wagner in Africa” continua la nota. Meloni e Biden “hanno ribadito i profondi legami tra le nostre Nazioni, la solidità dell’alleanza transatlantica, l’unità della NATO, temi che saranno discussi nel prossimo vertice di Vilnius”. In cantiere, una prossima visita della Meloni alla Casa Bianca. Ieri, poi, il presidente americano Joe Biden ha assicurato che gli Stati Uniti e i loro alleati “non hanno nulla a che fare” con gli eventi dello scorso weekend in Russia, quando il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha minacciato di marciare su Mosca.
Biden ha spiegato di essere stato informato “ora per ora” dal suo team della sicurezza nazionale e di aver parlato con i principali alleati per essere sicuri di avere la stessa visione. “E’ critico coordinare la risposta”, ha affermato, spiegando che tutti hanno convenuto ” di dover essere certi di non dare scuse al (presidente russo Vladimir) Putin per dare di questo la colpa all’Occidente e la Nato”. “Abbiamo detto chiaramente che non siamo coinvolti. Non abbiamo nulla a che fare con tutto questo. E’ stato parte di una lotta interna al sistema russo”, ha dichiarato Biden.
Putin in tv: “Poteva scatenarsi una guerra civile”
In serata era arrivata, da Mosca, anche la “riapparizione” di Vladimir Putin alla tv russa, nel tentativo di rassicurare il suo popolo. “Misure volte a evitare spargimenti di sangue sono state intraprese su mio ordine diretto fin dall’inizio degli eventi del 24 giugno”, ha dichiarato il capo di stato russo Vladimir Putin nel suo discorso televisivo di ieri sera.
“Fin dall’inizio degli eventi, su mie dirette istruzioni, sono state prese misure per evitare un grande spargimento di sangue – ha precisato Putin – Ci è voluto del tempo, anche per dare a coloro che hanno commesso un errore la possibilità di cambiare idea, per chiarire che le loro azioni sono state fortemente respinte dalla società, per le conseguenze tragiche e devastanti per la Russia, per il nostro stato, che avrebbe potuto portare l’avventura in cui sono stati trascinati”.
“Ringrazio quei soldati e comandanti del gruppo Wagner che hanno preso l’unica decisione giusta: non hanno commesso spargimento di sangue fratricida, si sono fermati appena in tempo”, ha aggiunto Putin. “Oggi avete l’opportunità di continuare a servire la Russia firmando un contratto con il Ministero della Difesa o altre forze dell’ordine, o tornare dai vostri parenti e amici. Chi vuole può andare in Bielorussia. La promessa che ho fatto sarà mantenuta”.
L’appello ai patrioti della Wagner
Putin ha poi osservato che la stragrande maggioranza dei combattenti e dei comandanti del gruppo Wagner sono patrioti russi, devoti al loro popolo e al loro stato, lo hanno dimostrato con il loro coraggio sul campo di battaglia, liberando il Donbass e la Novorussia. Hanno cercato di “usarli nell’oscurità” contro i loro compagni d’armi, ha sottolineato Putin. “Pertanto, fin dall’inizio degli eventi, sono stati presi provvedimenti su mie dirette istruzioni per evitare un grande spargimento di sangue”, ha sottolineato il presidente.
“Fin dall’inizio della ribellione – ha aggiunto il capo dello Stato – le autorità hanno preso immediatamente tutte le decisioni necessarie per neutralizzare la minaccia che si era presentata, per proteggere l’ordine costituzionale, la vita e la sicurezza dei russi. Una ribellione armata sarebbe stata comunque soppressa. Gli organizzatori della rivolta lo hanno capito, tutti lo hanno capito, compresi coloro che hanno partecipato ad azioni criminali per dividere e indebolire il Paese, che ora sta affrontando una colossale minaccia esterna, una pressione senza precedenti dall’esterno”.