Brevetti, Milano ottiene la sede del Tribunale europeo. Tajani: “Si conferma il ruolo centrale dell’Italia”
L’Italia ce l’ha fatta: il Tribunale europeo dei brevetti avrà sede a Milano. A dare l’annuncio è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con un tweet: “Milano sarà la sede della terza sezione del Tribunale europeo dei brevetti. Il comitato amministrativo del Tub, infatti, ha appena approvato la decisione”, ha scritto il vicepremier, sottolineando che si tratta di “una buona notizia per l’Italia e un riconoscimento per Milano”.
A Milano il Tribunale europeo dei brevetti: si prevede un indotto di 350 milioni
Il Tub, il Tribunale unificato dei brevetti, che dovrebbe avere i propri uffici all’interno della sede del Tribunale del Lavoro, avrà il compito di dirimere i contenziosi sui brevetti, con particolare riferimento a quelli del settore farmaceutico, fitosanitario, agroalimentare e della moda. Non si tratta solo di una questione di prestigio: si stima un indotto legale che potrebbe aggirarsi intorno ai 350 milioni di euro l’anno.
Tajani: “Un risultato non scontato che conferma il ruolo centrale dell’Italia”
“È un risultato significativo per l’Italia. Un risultato assolutamente non scontato che conferma il ruolo centrale dell’Italia, del capoluogo lombardo e della Lombardia nella promozione e tutela dell’innovazione e della proprietà intellettuale in Europa e nel mondo”, ha commentato Tajani, ricordando che la decisione del Comitato Amministrativo corona il lungo e complesso lavoro diplomatico condotto in maniera corale dal governo italiano attraverso il ministero degli Esteri, in stretto raccordo con il ministero della Giustizia, il ministero per le Imprese e il Made in Italy e d’intesa con Regione Lombardia e Comune di Milano.
Le “resistenze” alla candidatura di Milano e i negoziati con Francia e Germania
Il Tub in precedenza aveva sede a Londra. La riassegnazione si è resa necessaria dopo la Brexit, ma, come ricordato da Tajani, non era un automatismo: inizialmente, infatti, le competenze erano state trasferite alle altre due corti esistenti, quella di Parigi e quella di Monaco di Baviera, ed era stata paventata la possibilità che rimanessero lì se non si fosse presentata una candidatura credibile. Non solo, nell’ambito dei negoziati con Francia e Germania, nei confronti di Milano si era registrata una resistenza, che a fine aprile il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva definito “forte”, assicurando però la volontà del governo di andare avanti e dicendosi ottimista sulla possibilità di ottenerla. “Si tratta di un’assegnazione che oltre al prestigio porterà grandi benefici sotto il profilo economico e di giurisdizione. Milano era ed è la capitale economico-finanziaria del nostro Paese ed è quindi il posto più indicato per ospitare la terza sede del Tub”, ha commentato oggi il Guardasigilli.
Un successo del governo e della capacità di fare squadra
Dunque, l’assegnazione del Tub a Milano è, a tutti gli effetti, un successo del governo, che anche in questo percorso è riuscito a catalizzare intorno all’obiettivo il sostegno di tutte le istituzioni e le parti sociali coinvolte. Dal Comune alla Regione, dagli organi giudiziari all’avvocatura, fino ai commercialisti e alle categorie, infatti, livello nazione e livello locale hanno fatto squadra, conseguendo infine il risultato.