Bufera sul sindaco di Torino che sfila vicino alla donna incinta crocifissa. La foto dello scandalo
Fa discutere la fotografia che immortala il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, davanti a uno striscione arcobaleno al Torino Pride di sabato, con una donna incinta crocifissa alle sue spalle. Inconsapevole? O orgoglioso della sua sfilata? Sta di fatto che la provocazione del radicale Silvio Viale, storico esponente radicale e consigliere comunale, che ha esbiito con orgoglio quel cartello becero, blasfemo e insultante nei confronti delle donne. Tra l’altro, Viale, donna incinta crocifissa a parte, in quel corteo dietro al sindaco del Pd Stefano Lo Russo aveva anche altri cartelli del tipo “Nato frocio”.
Lo striscione della donna incinta crocifissa che indigna i cattolici
Il primo a scandalizzarsi è stato Maurizio Marrone, assessore regionale ed esponente di Fratelli d’Italia, che ha visto in quel cartello un riferimento diretto alla battaglia degli omosessuali per l’utero in affitto. Il pride torinese si conferma palcoscenico per dare visibilità alle peggiori provocazioni offensive verso la sensibilità religiosa comune al solo fine di attaccare il governo e sostenere la pratica dell’utero in affitto”, dichiara l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone. L’assessore, quindi, aggiunge: “Il pride torinese si conferma palcoscenico per dare visibilità alle peggiori provocazioni offensive verso la sensibilità religiosa comune al solo fine di attaccare il governo e sostenere la pratica dell’utero in affitto. Solo che questa volta non è un manifestante comune ad esibire la vecchia copertina dell’Espresso che profana la crocifissione, già sequestrata ai tempi per vilipendio alla religione, bensì l’esponente di +Europa nella maggioranza consiliare di centrosinistra a sostegno di Stefano Lo Russo”, ha detto l’esponente della giunta Cirio con le deleghe alle Politiche sociali.
Il silenzio del sindaco Lo Russo
In silenzio il sindaco Lo Russo, ma la polemica l’ha rinfocolata Viale: “Capisco che Maurizio Marrone sia arrabbiato per quella donna incinta sulla croce, che rappresenta l’oppressione secolare della religione sul corpo della donna e la sua libertà riproduttiva. Le conquiste degli anni ‘70 su stato di famiglia, divorzio, aborto e contraccezione hanno permesso alle donne di emanciparsi dalla schiavitù riproduttiva, che le relega a semplice contenitore a disposizione dei maschi. E’ una ragione in più perché non ci sia il crocifisso nella sala del Consiglio Comunale, che rappresenta tutti i cittadini. Quella donna incinta sulla croce è un simbolo storico di laicità”. E di vergogna, per chi lo ha esposto, aggiungiamo noi.