Buttafuoco: «Berlusconi ha portato la fantasia al potere, che era il sogno dei sessantottini»
Il Cavaliere «era annoiato dalla politica e per questo l’ha rivoluzionata». Pietrangelo Buttafuoco, nel suo libro “Beato lui. Panigirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi” (in uscita il 19 giugno per Longanesi), parla del Cav «liberato, finalmente padrone della sua vita». E – in un’intervista a “La Stampa”, pone alcune riflessioni dopo la scomparsa del leader di FI.
Buttafuoco, Berlusconi e la maggioranza silenziosa
Un elemento è indiscutibile: «Ha dato una casa alla maggioranza silenziosa degli italiani. E con Giorgia Meloni quella maggioranza silenziosa è diventata governo». La Prima Repubblica «era bloccata su un assetto che prevedeva due chiese speculari, la Dc e il Pci, che in fondo erano espressione dello stesso partito, quello guelfo. Prima Craxi a sinistra e poi Berlusconi a destra centro, hanno provato a introdurre elementi disarticolanti, a dare rappresentanza ai ghibellini. Se quei ghibellini siano il futuro non lo so».
«Il Cav non era affatto un moderato»
Un altro elemento, per Buttafuoco, è da mettere in rilievo: «Berlusconi non era un moderato. Tutti pensano che lui abbia voluto proseguire l’azione della Dc ma non è vero, è un grande fraintendimento. Altrimenti non sarebbe stato, come è stato, il solo politico italiano che ha portato la fantasia al potere, come sognavano i sessantottini».
Buttafuoco: dopo Berlusconi il governo non imploderà
Il governo imploderà? «Non credo proprio. E comunque l’esito politico non suscita il mio interesse. Non voglio fare come quelli che davanti alla morte di qualcuno, anziché preoccuparsi di trovare un buon officiante, chiamano il notaio». Giorgia Meloni «non è l’erede del berlusconismo, ma un legittimo successore. Dà una continuità all’elettorato che ha escogitato Berlusconi, quello che scardina il meccanismo italiano di affidarsi al partito guelfo, alla grande chiesa. Ci faccia caso: Silvio, poi Matteo, poi Giorgia hanno potuto contare su elettori che non si sono schiodati di lì. E non accadrà neanche stavolta, neanche se Forza Italia, come credo, finirà».