Casal Palocco, il suv che ha ucciso Manuel viaggiava a oltre 120 km orari. Sparite le telecamere

26 Giu 2023 17:21 - di Eugenio Battisti

Viaggiava a oltre 120 km orari la Lamborghini guidata dallo youtuber Matteo Di Pietro che ha ucciso il piccolo Manuel mentre lo scorso 14 giugno percorreva via di Macchia Saponara, a Casal Palocco. Questa la velocità  poco prima dell’impatto con la Smart Forfour su cui si trovava Manuel. Che era insieme alla mamma, alla guida, e alla sorellina di 4 anni, entrambe rimaste ferite. È quanto emerge dall’ordinanza con cui il gip di Roma Angela Gerardi ha disposto gli arresti domiciliari per Di Pietro. Che è  indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni e domani sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

Casalpalocco, il suv viaggiava a oltre 120 km e non ha cercato di frenare

Dall’esame dei dati dal gps del suv, “’emerge in buona sostanza che la Lamborghini percorreva Via dei Pescatori diretta in Via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h. Che al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava. Che poi riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h, immediatamente prima dell’impatto”. Nell’ordinanza si sottolinea inoltre che i dati tratti dal gps hanno segnalato l’accelerazione repentina del mezzo. “L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente – sottolinea il gip – che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto. Proprio in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente”.

La mamma di Manuel mise la freccia prima di svoltare

Dall’ordinanza emerge anche che donna alla guida della Smart ha inserito la freccia prima di svoltare. Lo riferisce agli inquirenti l’autista del bus che passava in quel momento su via di Macchia Saponara. L’uomo ha detto di aver visto la Smart che “azionava l’indicatore di direzione sinistro e avviava la manovra di svolta. A un certo punto però veniva travolta da una Lamborghini”. “La manovra effettuata dalla Smart  per la svolta – scrive il gip – era stata molto rapida, senza esitazione. Cosa che lo induceva a ritenere che la conducente della Smart non si fosse accorta dell’arrivo della Lamborghini. Dopo l’urto, la Smart era stata trascinata per alcuni metri. Quindi era stata sganciata dalla Lamborghini, fermando la propria corsa a ridosso del marciapiede di destra”.

Rischio di inquinamento delle prove: sparite le due telecamere

Un altro elemento acquisito è la sparizione delle due telecamere all’interno del suv, utilizzate dagli youtuber per filmare il video. Come hanno riferito gli amici del giovane arrestato, erano in funzione al momento dell’incidente. Per questo nell’ordinanza si conferma il pericolo di inquinamento delle prove, che, oltre al rischio di reiteramento del reato, ha portato gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro. Il cui profilo non appare tranquillizante, aggiunge il gip. “Tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl. Di cui l’indagato è socio oltre che amministratore delegato. E che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture. Proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l’incolumità propria e degli altri utenti della strada”. Inoltre la riscontrata positività alla cannabis “rimarca ulteriormente un tratto trasgressivo dell’indole dell’indagato”.

La sfida finita in tragedia era iniziata il 13 giugno

Lo youtuber – si legge ancora nell’ordinanza – ha noleggiato il Suv con “l’unico fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web. Per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità”. La sfida che è terminata in tragedia, come ha riferito uno dei giovani a bordo del suv, era iniziata martedì 13 giugno verso l’ora di pranzo. Le immagini sarebbero state pubblicate, sul Canale Youtube della società The borderline, a distanza di un paio di settimane, dopo il montaggio e l’aggiunta di effetti e musiche.

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